Il gup Chiara Gallo del tribunale di Roma ha riconosciuto la colpevolezza di Anna D’Avia, che è stata condannata a 2 anni; Luigi D’Alterio, 6 anni e quattro mesi; Melissa D’Alterio 3 anni e 4 mesi; Armando D’Alterio 3 anni, 6 mesi e 20 giorni.
Per questa vicenda, nei mesi scorsi, i carabinieri eseguirono diverse misure cautelari con il sequestro preventivo delle quote e del patrimonio aziendale di una società che operava nell’ambito del Mof.
In sentenza il giudice Gallo ha ordinato la confisca dell’azienda in questione, la ‘Suprema spa’. Luigi D’Alterio come pena accessoria ha avuto l’interdizione in perpetuo dai pubblici uffici ed in stato di interdizione legale durante l’esecuzione della pena. Armando e Melissa D’Alterio hanno avuto invece l’interdizione per 5 anni.
Secondo gli inquirenti la famiglia D’Alterio controllava l’indotto del Mof anche grazie ai legami con la camorra. Di recente il tribunale del riesame di Latina aveva annullato il sequestro dei beni di Armando D’Alterio e disposto la restituzione di un appartamento, una auto berlina e di alcune polizze vita. Per i magistrati dell’Antimafia risultavano legami con il clan dei Casalesi nella Piana di Fondi.
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