Whirlpool conferma: nessuna chiusura a Napoli. Di Maio accoglie le aperture, i sindacati cauti attendono

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Nel corso dell’incontro odierno al Ministero dello Sviluppo Economico, Whirlpool EMEA ha accolto con favore l’apertura del Ministro Di Maio a lavorare con le istituzioni e le parti sociali secondo le linee guida condivise dal MiSE. Tale soluzione avrà l’obiettivo di garantire la continuità industriale allo stabilimento e i massimi livelli occupazionali, al fine di creare le condizioni per un futuro sostenibile del sito napoletano.Durante l’incontro, Whirlpool EMEA ha confermato l’importanza strategica dell’Italia all’interno della regione EMEA, sia dal punto di vista industriale che commerciale. Whirlpool, azienda leader nel settore degli elettrodomestici, negli ultimi anni è stata uno dei maggiori investitori in Italia. Con la firma del Piano Industriale, Whirlpool ha confermato la sua intenzione a continuare su questo percorso.Whirlpool EMEA si riserva di valutare nel dettaglio le misure incluse negli atti di indirizzo firmati ieri dal Ministro Di Maio e rivolti rispettivamente al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, al MiSE e ad Invitalia, i cui dettagli sono tuttora sconosciuti. Questi atti potrebbero, infatti, rappresentare importanti elementi di novità per il Piano Industriale dell’Azienda e per la sua competitività industriale in Italia. Whirlpool EMEA si rende disponibile da subito e si impegna, come priorità immediata, a procedere con le discussioni con tutti i soggetti coinvolti al fine di definire i dettagli della soluzione per il sito di Napoli e le sue persone.

“In questa settimana ho chiesto con forza a Whirlpool di non abbandonare Napoli, altrimenti nemmeno avremmo continuato la discussione. L’azienda oggi al tavolo ha detto per la prima volta che non si disimpegnerà più dallo stabilimento. Questa è la base su cui costruire e ci aspettiamo risposte entro la settimana prossima”. Così il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio in un post su Facebook commenta l’esito del tavolo di oggi sulla Whirlpool al Mise.

 Dopo l’incontro odierno al Mise sul futuro dello stabilimento Whirlpool di Napoli “di fatto, e’ tutto rimandato alla prossima settimana. Non possiamo certamente dire che sia stato soddisfacente, ci sono delle aperture ma e’ tutto da verificare sulla base della proposta che arrivera’ e delle garanzie che verranno date”. Cosi’ in una nota la segretaria nazionale Fim Cisl, Alessandra Damiani, aggiungendo che al momento “nessuno, ne’ l’azienda ne’ tanto meno il ministro ci hanno fornito garanzie sulla continuita’ della missione produttiva per il sito di Napoli”. La settimana prossima “ci aspettiamo delle risposte concrete a queste che ad oggi sono solo dichiarazioni di principio, che lasciano ancora in sospeso una concreta e seria risposta al piano industriale per il sito partenopeo”, ha concluso.



    “Oggi siamo finalmente riusciti a riaprire uno spiraglio di dialogo con Whirlpool, sulla base di un presupposto: che l’Azienda non si disimpegni da Napoli. Tuttavia sappiamo che non sarà facile passare da una dichiarazione aziendale generica di disponibilità a trovare una soluzione alla risoluzione effettiva della vertenza. Chiediamo che il confronto parta da un’analisi della situazione industriale e delle possibili misure che potrebbero essere in grado di sostenere un rilancio dello stabilimento di Napoli”. Così Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm al termine dell’incontro. ”Più in particolare, abbiamo proposto – prosegue Ficco – sia alla multinazionale sia al Ministero di valutare l’impatto di un rifinanziamento della così detta decontribuzione dei contratti di solidarietà, che in passato ha contribuito a risolvere con successo vertenze analoghe, nonché di un abbattimento di quei balzelli che il Jobs Act ha posto a carico proprio delle imprese che, invece di licenziare, provano a evitare gli esuberi attraverso l’utilizzo temporaneo di ammortizzatori sociali. In questo modo difatti correggeremmo un vero e proprio paradosso, che oggi rende meno costoso per le imprese licenziare piuttosto che utilizzare ammortizzatori sociali conservativi”. ”Bene penalizzare fortemente – conclude- le imprese che praticano comportamenti predatori, per lo stesso motivo però dobbiamo incentivare e sostenere chi investe per superare le crisi. Speriamo che al prossimo incontro con Whirlpool sulla base di questi principi si possa ragionare su come salvare lo stabilimento di Napoli e più in generale salvaguardare la presenza in Italia. Se la multinazionale continuasse a trincerarsi dietro formule retoriche senza addivenire a un confronto reale, significherebbe che sta giocando al gatto col topo con i lavoratori italiani e che sta precostituendo un alibi per adottare azioni unilaterali. In quel caso se ne assumerebbe le responsabilità”. (




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