Roma. La Camera approva la proposta di legge per la reintroduzione dell’insegnamento dell’Educazione civica Introduzione nelle scuole (primo e secondo ciclo) dell’insegnamento dell’educazione civica, con un numero di ore non inferiore a 33 annue, da svolgersi nell’ambito del monte orario obbligatorio previsto dagli insegnamenti vigenti. L’educazione civicasarĂ quindi un insegnamento trasversale, che coinvolgerĂ le varie materie previste. L’insegnamento è affidato, anche in contitolaritĂ , ai docenti della classe, utilizzando le risorse dell’organico dell’autonomia. E’ quanto prevede il provvedimento chè è stato approvato oggi dalla Camera con voto bipartisan (451 sì, nessuno contrario e tre astensioni). Il testo, frutto dell’unificazione di diverse proposte di legge, passa ora all’esame del Senato. L’insegnamento dell’educazione civica partirĂ dal primo anno scolastico successivo a quello dell’entrata in vigore della legge. E’ previsto il voto in pagella, la prova d’esame e la formazione del corpo docente. Con l’educazione civica i ragazzi studieranno la Costituzione, le istutuzioni dello Stato italiano e dell’Unine europea, l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, l’educazione alla cittadinanza digitale, gli elementi fondamentali di diritto, con particolare riferimento al diritto del lavoro, l’educazione alla legalitĂ . Di particolare rilievo è l’educazione alla cittadinanza digitale, volta a sviluppare la capacitĂ di analisi e la conoscenza delle fonti e dei contenuti digitali, la conoscenza dei diversi strumenti per ottimizzarne l’uso, delle norme comportamentali da osservare nell’utilizzo delle tecnologie digitali, delle politiche sulla tutela della riservatezza. Il presidente della Camera, Roberto Fico, scrive su Facebook: “La Camera ha approvato la legge che introduce l’insegnamento dell’educazione civica a scuola. Nessun voto contrario per un provvedimento voluto da tutte le forze politiche, che ora passa al Senato. Tra i vari temi di apprendimento per sensibilizzare a una cittadinanza responsabile ci sono – aggiunge – lo studio della Costituzione, il focus sull’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, l’educazione ambientale”.