Foto archivio
Napoli. “Trauma contusivo della regione occipitale”. Questo è ciò che si legge nel referto della dottoressa schiaffeggiata stamattina in ospedale. La 40enne napoletana stava prestando servizio in quanto medico chirurgo in forza al pronto soccorso del Vecchio Pellegrini e, verso le 12.30 è stata aggredita dal figlio di una paziente.
La violenza è cominciata con insulti ed espressioni verbali denigratorie dopo pochi istanti che la 70enne, trasportata dal 118, era giunta in ospedale. L’ anziana era stata segnalata per un dolore toracico dai componenti dell’ambulanza ma, sia la donna che il figlio che l’aveva accompagnata, hanno specificato in ospedale che, invece, si trattava di un problema neurologico dal momento che la paziente soffriva di epilessia a seguito di un ictus cerebrale.
Dopo le prime operazioni per il Triage al pronto soccorso e quindi l’assegnazione del codice alla paziente, il figlio della donna ha inveito sempre più contro la dottoressa, minacciandola e pretendendo una visita neurologica che i sanitari stavano comunque predisponendo con la richiesta di una Tac. Nonostante i tentativi di tranquillizzare il familiare della paziente, il 28enne ha preso a schiaffi la dottoressa ed è stato bloccato prima da altri pazienti presenti al pronto soccorso e poi dalle guardie giurate.
L’ aggressore è stato identificato dalla polizia, allertata dai sanitari ed è stato denunciato dal personale ospedaliero. I medici e gli infermieri del Vecchio Pellegrini puntano il dito sulla grande quantità di episodi violenti non denunciati, spesso perché con conseguenze di lievi ferimento. “La media è di una o due aggressioni al giorno-racconta la dottoressa schiaffeggiata – solo i casi più gravi vengono denunciati ma non è giusto essere alla merce’di continue violenze perciò abbiamo il dovere e il diritto di denunciare sempre”.Tuona duramente il sindacalista napoletano Alviti leader associazione guardie Particolari giurate: “E’ da tempo che per la tutela di noi stessi e degli operatori del settore medico richiediamo di rafforzare il numero di guardie presenti ai pronto soccorso di frontiera di Napoli e che in più abbiano poteri con attribuzione di qualifica di agenti di pubblica sicurezza almeno nell’ambito del servizio
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