Corruzione: assolto l’ex sindaco Bobbio, oggi giudice a Nocera Inferiore

SULLO STESSO ARGOMENTO

Castellammare di Stabia. Era stato condannato per corruzione dai giudici del Tribunale di Torre Annunziata, insieme al commercialista-consulente Felice Marinelli: oggi pomeriggio la Corte d’Appello di Napoli cancella la condanna per Luigi Bobbio, ex sindaco di Castellammare di Stabia e oggi giudice al tribunale civile di Nocera Inferiore. I giudici della sezione sezione penale della Corte d’Appello di Napoli (presidente Abbamondi, a latere Mastrominico e Picardi) hanno assolto i due imputati con la formula perché il fatto non sussiste, ribaltando così il precedente verdetto che fu emesso nel marzo 2018. Secondo l’impostazione l’accusa, il consulente-commercialista avrebbe pagato delle cartelle esattoriali di Bobbio per ricambiare la nomina a consulente in una società partecipata avuta proprio grazie all’allora primo cittadino. Durante la requisitoria il sostituto procuratore generale aveva chiesto la prescrizione per Bobbio e la conferma della condanna per Marinelli ma la Corte d’Appello ha deciso diversamente, discostandosi dalle conclusioni accusatorie e recependo invece le argomentazioni difensive incentrate sull’insussistenza delle contestazioni. Bobbio è stato difeso dall’avvocato Andrea Ruggiero, mentre Marinelli è stato difeso dagli avvocati Gaetano Inserra e Lucio Majorano. “E’ stata una sentenza molto coraggiosa e di questo sono felice dopo tutto quello che ho passato”, ha commentato Bobbio, attualmente giudice civile al Tribunale di Nocera Inferiore.




LEGGI ANCHE

Carcere di Poggioreale: protesta dei detenuti del reparto Avellino

50 detenuti del reparto Avellino del carcere di Poggioreale hanno protestato battendo oggetti contro i cancelli di sbarramento dalle prime ore del mattino fino alle ore 15:00 di oggi. I detenuti contestavano la circolare DAP che disciplina la consegna di generi alimentari e indumenti da parte dei familiari (15 kg di indumenti e 5 kg di generi alimentari). Con arroganza, hanno preteso di parlare con il direttore minacciando ulteriori proteste. Grazie all'interlocuzione dell'unico agente rimasto chiuso...

Il clan dei telefonini in carcere. Il pentito: “Entravano nascosti nelle ruote delle sedie a rotelle dei familiari”

L'ingegno dei detenuti e dei loro familiari complici per entrare in carcere tutto quello che di illegale non conosce limite ne ostacoli. "Noi facevamo entrare i telefonini anche attraverso un detenuto di Marcianise di cui non ricordo il nome ma solo il soprannome plusiello, questa persona faceva entrare i telefonini utilizzando la sedia a rotelle di un familiare che veniva a trovarlo in carcere, in quanto le sedie a rotelle non vengono perquisite al momento...

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE