Il secondo atto, quello definitivo, va alla Lazio. Non basta un Milan rivoluzionato nell’impianto: difesa a tre, con Caldara (un’unica presenza sette mesi fa) in difesa, Laxalt e Castillejo a spingere in fascia. La Lazio è invece quella annunciata, anche se costretta a modificarsi dopo meno di un quarto d’ora: la caviglia destra di Milinkovic va k.o. e al suo posto entra Parolo. Un gol cambia gli scenari, ma entrambe temono di più di esporsi al rischio: ognuno sta allora ben attento in difesa e quando l’azione si avvicina alle due aree fa fatica a concretizzarsi o anche solo a trasformarsi in qualcosa di potenzialmente pericoloso. Il primo tiro in porta arriva poco prima della mezzora: Calabria (che prima aveva protestato per una spinta subita in area avversaria e poi uscirà infortunato) impegna Strakosha dalla distanza. E’ la prima volta in cui uno dei due portieri è chiamato davvero in causa. Sul finale il tentativo di Bastos su azione d’angolo finisce di poco a lato. Dopo invece Reina pareggia Strakosha nel conto delle parate e fa anche meglio: la conclusione di Correa arriva da due passi e il vice Gigio chiude tutto.
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