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Napoli, i centri sociali occupano la Federico II: salta l’arrivo di Di Maio

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Blitz dei centri sociali nell’università Federico II di Napoli dove è prevista nel pomeriggio la convenzione delle associazioni antiracket aderenti alla Fai. Gli attivisti dei centri sociali hanno esposto uno striscione contro il vicepremier Luigi Di Maio, che avrebbe dovuto partecipare al convegno dopo l’impegno di questa mattina allo stabilimento Leonardo di Pomigliano d’Arco. Di Maio ha però annullato la sua partecipazione all’appuntamento della Federico II. “Come studenti e studentesse della città di Napoli – fanno sapere gli attivisti del centro sociale Insurgencia – non accettiamo la venuta di uno speculatore come Di Maio, leader politico di un Movimento che ha tradito tutte le promesse fatte in campagna elettorale: dalla battaglia contro le grandi opere passando per l’ultima questione del regionalismo differenziato, i pentastellati hanno chinato il capo di fronte al loro alleato di governo, avallando la barbarie del ministro Salvini in merito alla questione dei migranti e al decreto (in)sicurezza”. Ecco perché, proseguono, “abbiamo deciso di presidiare gli ingressi dell’aula dove era previsto l’arrivo del vicepremier fin da stamattina poiché non accettiamo la presenza di uno speculatore come Di Maio all’interno dei nostri luoghi della formazione. Evidentemente intimorito dalle contestazioni alla fine il vicepremier ha deciso di annullare la sua visita all’università. Questa è l’ennesima dimostrazione che nelle nostre città non c’è spazio per chi ha tradito il Sud dopo aver fatto il pieno di voti con false promesse e che ha svenduto il paese alla barbarie leghista”.
Sulle ragioni delle contestazioni al ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio nell’università Federico II di Napoli intervengono anche gli attivisti del centro sociale Ex Opg – Je so’ pazzo, esperienza dalla quale è nata la lista Potere al Popolo. “Troviamo assurdo – spiegano gli attivisti – che la nostra Università sia scenario delle passerelle politiche di un ministro che parla di lotta alla criminalità organizzata, quando il decreto Sicurezza del suo stesso governo permette il riacquisto da parte dei privati dei beni confiscati, facendo un vero a proprio ‘regalo’ alle mafie. Non permettiamo che l’Università diventi un luogo di propaganda di un partito, come il Movimento Cinque Stelle, che in campagna elettorale ha raccolto consensi al Sud promettendo misure sociali per migliorarne le condizioni di vita, ma che è al governo con la Lega (Nord) che per anni ha seminato odio e disprezzo nei confronti del Meridione e che ancora cerca di aumentare il divario tra le varie regioni con l’Autonomia differenziata”. Questo provvedimento, proseguono gli attivisti del centro sociale Ex Opg, “adeguando le risorse economiche destinate all’istruzione al gettito fiscale regionale, non farà altro che smantellare l’Istruzione pubblica nazionale a svantaggio delle regioni meno ricche. Tutto questo mentre i Cinque Stelle continuano a non rispettare le promesse fatte in campagna elettorale, ad esempio accelerando i lavori di costruzione delle Grandi Opere come Tav e Tap, inutili, dannose e dispendiose, difendendo esclusivamente gli interessi dei ricchi imprenditori” concludono gli attivisti del centro sociale napoletano Ex Opg Je so’ pazzo.


Articolo pubblicato il giorno 18 Febbraio 2019 - 17:21

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