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Dario Vassallo, fratello del sindaco ucciso: ‘Svanita la fiducia nella Procura di Salerno’

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“A distanza di 8 anni e cinque mesi, altri dubbi si incrociano con quelli precedenti e di colpo svanisce la fiducia nei confronti della Procura di Salerno e di altri uomini delle istituzioni. Percorreremo altre strade, legali e istituzionali, perche’ nulla puo’ essere lasciato al caso”. Sono le parole di Dario Vassallo, fratello del ‘sindaco pescatore’ di Pollica, Angelo Vassallo, assassinato nel settembre del 2010 e i cui responsabili non sono ancora stati individuati. La rabbia di Dario, presidente della “Fondazione Angelo Vassallo”, e’ esplosa in seguito alla visione di alcuni atti ufficiali: “Avevamo fatto richiesta formale di visionare la relazione balistica e l’autopsia tramite il nostro legale, l’avvocato Antonio Ingroia. – spiega – Abbiamo scoperto, dopo quasi nove anni, una serie di elementi che nessuno ci aveva mai raccontato”. Dario Vassallo, in una dichiarazione all’agenzia di stampa Ansa, elenca le novita’ apprese dalla lettura degli atti. “Si legge che ad uccidere mio fratello sono stati nove colpi su nove. Per anni invece ci hanno ‘raccontato’ che su nove colpi esplosi dall’assassino  dagli assassini, solo sette avevano raggiunto il corpo di mio fratello. Gli stessi media per anni hanno riportato questa notizia e rileggendo decine e decine di articoli, quasi tutti evidenziano che Angelo fu colpito da 7 colpi di pistola. Abbiamo trovato solo due articoli dove l’unico a parlare di nove colpi era stato il vice capo della polizia Francesco Cirillo. Perche’ questa notizia non e’ mai stata rettificata dagli organi competenti?”. “La relazione balistica – prosegue Dario Vassallo – dice anche chiaramente che ‘…le lesioni obiettivate indicano chiaramente che si tratto’ di una o piu’ armi caricate con cartucce a proiettile unico…’. Perche’ non ci hanno mai detto che le armi da fuoco potevano essere piu’ di una? Inoltre, nella relazione si legge anche che l’aggressore ‘durante l’esplosione dei colpi si sarebbe trovato, in piedi o seduto sul sellino di un motorino, in posizione ‘sopraelevata’ rispetto alla vittima. Perche’ non ci hanno mai raccontato della possibile presenza di un motorino?”. Il corpo di Angelo Vassallo, crivellato di colpi, venne ritrovato all’interno della propria auto, a poche decine di metri dalla sua abitazione, il 5 settembre del 2010. I suoi assassini non hanno ancora un nome.


Articolo pubblicato il giorno 5 Febbraio 2019 - 16:32

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