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Usato, cresce la filosofia del riuso nella tecnologia

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Una tendenza che si registra già da qualche anno e che viaggia partendo dalle contingenze attuali, quelle necessità che derivano dallo stato di cose che si è andato a palesare negli ultimi anni. Tematiche quali ecosostenibilità, ambiente, riutilizzo, economia circolare sono tutte di fondamentale importanza e il consumatore non può più fare finta di niente.
Ecco allora che nel tempo si è andato ad assistere alla crescita del riciclo inteso a 360 gradi: anche sul mercato, dato che è in aumento il numero di chi si rivolge al cosiddetto second hand, quindi acquisti di oggetti usati, di seconda mano per l’appunto. Un vantaggio che consente di avere un risparmio ed, al contempo, di dare una seconda chance ad oggetti di uso comune.
Il dato interessante da analizzare è che negli ultimi tempi è aumentato il numero di chi si rivolge a questa filosofia con riferimento a strumenti tecnologici: negli anni ’80 e ’90 si era assistito ad un incremento di questo concetto nel settore dell’abbigliamento, ad esempio. Vestiti vintage di seconda mano che avevano dato il via alla proliferazione di mercatini e negozi appositi.
Oggi l’obiettivo si sta spostando su strumenti tecnologici: d’altra parte quella che stiamo vivendo è l’era della tecnologia esasperata, con il multimediale a farla da padrone. Pensiamo anche alle macchine fotografiche, oggetti di culto che stanno vivendo una seconda giovinezza dopo che il concetto stesso di foto è stato sdoganato ed amplificato dall’universo social.
Quella attuale sembra essere una generazione di fotografi e la conseguenza diretta è stata la proliferazione non solo di smartphone, ma anche di macchinette fotografiche tradizionali o moderne. Non a caso è in grande ascesa la vendita di fotocamere reflex usate, macchine professionali che gli utenti acquistano per dar libero sfogo a quella che è a tutti gli effetti una passione.
Dato che si parla di strumenti anche piuttosto costosi, vien da sé che dopo qualche tempo si cerchi di monetizzare qualcosa mettendo in vendita la macchina fotografica. Un discorso che non vale molto per gli smartphone, veri e propri oggetti di culto del nostro secolo e per i quali, stranamente, non si bada a spese e non ci si fa problemi a cambiarli con cadenza periodica anche abbastanza frequente.

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