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Nola, l’ospedale al collasso: mancano i medici

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Milleduecento prestazioni di pronto soccorso all’ospedale Santa Maria della Pietà di Nola dall’inizio del 2019 e soltanto dodici medici a disposizione anche se dovrebbero essere diciotto. Ormai da mesi il ritmo di lavoro nel pronto soccorso dell’ospedale nolano è insostenibile, i medici sono costretti a turni massacranti rinunciando di fatto a ferie e riposi previsti dalla legge e assolutamente necessarie per preservare la lucidità di un medico nello svolgimento della propria mansione. Due anni fa, come ricorda Il Mattino, il presidio ospedaliero finì sotto i riflettori per l’assenza di barelle per cui lo scandalo dei pazienti curati per terra. Superato il problema della strumentazione, ora il problema è il numero esiguo di personale per far fronte a una così larga richiesta di soccorso e, come sempre, a farne le spese sono anche gli utenti che sopportano lunghe attese. A nulla sembrano essere valsi i tentativi di tamponare la carenza di personale con il ricorso alle prestazioni aggiuntive e la richiesta di mobilitazione ai medici degli altri reparti da parte della direzione sanitaria aziendale e ospedaliera. Un problema questo che diventa ancora più annoso perché si presenta in una stagione che tradizionalmente comporta picchi di richieste di soccorso da parte della popolazione per via dell’incidenza di patologie come l’influenza e le malattie che riguardano l’appartato respiratorio. Nel caso specifico poi, il pronto soccorso di Nola è funzionale alle esigenze di una comunità che supera i cinquecento mila abitanti e che mediamente in un anno accoglie sessantamila persone. Tuttavia, dall’azienda sanitaria fanno sapere che l’ospedale di Nola è quello con il maggior numero di personale in organico rispetto all’intero territorio e all’intera regione. Tredici medici, compreso il responsabile, e trenta infermieri in servizio al pronto soccorso sarebbero il numero sufficiente a coprire i turni di servizio e ad assistere gli ammalati. In più, sempre secondo l’azienda, ci sarebbe in scadenza un nuovo concorso che potrebbe sollevare il presidio nolano.

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