Si sono concluse nel tardo pomeriggio di oggi le operazioni di recupero del capodoglio “Leopoldo” spiaggiato presso gli scogli degli innamorati nel comune di Forio la vigilia di natale.Potrebbe interessarti
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La seconda fase invece, più complessa, ha visto le squadre scientifiche all’opera per eseguire le attività di recupero dei tessuti e dei campioni di organi che saranno utilizzati per analizzare le cause del decesso e acquisire utili elementi ai fini della ricerca scientifica. Nel contempo, è stato recuperato l’intero scheletro che sarà lavorato per essere esposto nel futuro museo di biologia marina della Stazione Zoologica Anton Dorhn di Napoli. Tutti i residui liquidi e solidi sono stati recuperati da ditte autorizzate per il trasferimento in terraferma e per il successivo smaltimento.
Le attività hanno visto il coinvolgimento diretto di numerosi enti che, dopo aver partecipato alle attività di pianificazione, si sono riuniti questa mattina per l’importante operazione e, nello specifico, le squadre di specialisti della Stazione Zoologica Anton Dorhn e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, i team del CERT (Cetacean strandings Emergency Response Team) e del CREDIMA (Centro di Referenza Nazionale per le Indagini Diagnostiche sui Mammiferi Marini Spiaggiati), il personale dell’Università di Napoli Federico II, dell’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno”, dell’Istituto Oceanomare Delphis e gli operatori specializzati della NETTUNO Lavori Subacquei e dell’ACQUAVET Sas. Importante anche il supporto logistico e di sicurezza delle squadre in mare e a terra che sotto il coordinamento dell’Amministrazione Comunale di Forio e dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Ischia hanno visto l’impiego del personale della Guardia Costiera, della Protezione Civile Forio CB, del Comando Vigili Urbani, anche con la collaborazione del personale della Società Marina del Raggio Verde, assicurando tutte le necessarie misure di prevenzione per la sicurezza degli operatori e dell’ambiente.
Nel corso della necroscopia è stato ritrovato materiale plastico (buste e cordame di nailon) che, sebbene per quantità non siano imputabili quali cause del decesso che saranno meglio definite al termine delle analisi in laboratorio, dimostrano ancora una volta il rischio a cui sono esposte le specie che abitano il nostro prezioso mare.
Grazie all’operazione odierna sarà possibile dare un importante contributo alla ricerca scientifica e alla tutela dell’ecosistema marino.
La Guardia Costiera recupera la carcassa del capodoglio spiaggiato a Forio
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