Arzano. Cantanti baciano i boss e salgono sul palco: blitz dei carabinieri. Scappano coperti dalla folla. Aperta un’inchiesta. Si cerca di risalire ai nomi dei presenti. Sembra davvero non avere spiegazioni il silenzio della città e degli amministratori su fatti e situazioni a dir poco eclatanti e oggetto di valutazioni antimafia. Domenica scorsa, orario dove le pattuglie della polizia municipale sono ancora in giro, affiliati e boss latitanti, si sono organizzati un concerto di fine anno con tanto di canzoni inneggianti la mafia, rapinatori e latitanti nell’area annessa alla 167 di via Colombo a pochi passi da una parrocchia e da abitazioni di cittadini impauriti. Un episodio grave che segue di pochi giorni l’intervento dei militari della locale tenenza per far smontare un mega albero di Natale istallato dal clan sotto gli occhi di tutti senza le autorizzazioni comunali come per il palco, luci e fonia a supporto della performance dei cantanti della camorra. Pianti, applausi, emozioni al cardio palma per le mogli, figli e parenti di carcerati, latitanti e affiliati interrotti, però, dal provvidenziale intervento dei carabinieri di Arzano. Nel parapiglia generale, la folla ha impedito ai militari di identificare sul posto i cantanti venuti ad Arzano ad omaggiare la camorra. Questione di giorni, e le indagini serrate, permetteranno di capire chi fossero effettivamente le “gole profonde” della musica della malavita. Anche se nei video postati dal clan, viene riperso il neo melodico Mario Forte. Intanto, aldilà della posizioni di facciata, sugli abusi edilizi del clan, attenzioni vi sarebbero per scovare l’architetto della camorra.
Marco Di Napoli
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