La Normale di Pisa non si trasferirà a Napoli, sfiducia per il direttore. Il Ministro: “Sono pronti 50 milioni per la Normale del Sud”

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Pisa. La Normale di Pisa non si trasferirà a Napoli: esulta il sindaco di Pisa Conti e la componente studentesca presenta una mozione di sfiducia al Senato accademico per il direttore Vincenzo Barone. La mozione sarà votata nella prossima riunione del parlamentino normalista fissata a gennaio ed è la conseguenza della vicenda della “gemmazione”, ovvero dell’ipotesi di una Scuola Normale al Sud, presso l’università Federico II di Napoli. La sfiducia diventerà esecutiva, secondo lo statuto, se sarà votata dai due terzi degli aventi diritto del Senato accademico. I rumors interni alla Scuola, tuttavia, danno per “più che probabile il voto a favore della mozione da parte della maggioranza semplice degli aventi diritto, resta da vedere se Barone deciderà di andare fino in fondo o di dimettersi prima”. La “gestione” del possibile sdoppiamento non è piaciuta in seno alla Normale, anche tra i docenti che hanno aspramente criticato Barone per una “mancata trasparenza sull’operazione e perchè non c’è stata alcuna condivisione del progetto con il corpo docente”. Esulta il sindaco di Pisa, Michele Conti, dopo l’incontro al ministero dell’Istruzione nel quale si è deciso che la Normale non verrà sdoppiata con una sede a Napoli.  “La Normale di Pisa è salva” ha annunciato Conti da Roma assieme al deputato della Lega Edoardo Ziello, al termine dell’incontro. “Al sud”, a Napoli, “non verrà istituita nessuna sede secondaria. L’università rimane unica e nella nostra città”. E osserva: “Credo che si debba tornare indietro di 40 anni per trovare risultati eccellenti come quello di oggi è stata una battaglia vera per Pisa e la dimostrazione che quando le amministrazioni locali insieme ai deputati eletti lavorano per il territorio i risultati arrivano”.
Dopo la polemica il Ministro per l’Istruzione e la Ricerca, Marco Bussetti, ha annunciato che sono pronti 50 milioni in tre anni per istituire la Scuola Superiore del Sud, all’interno dell’Università Federico II di Napoli. La Scuola, si legge nella nota, nasce nell’ambito di un piano strategico di formazione cui collabora, con ministero e Università Federico, la Federazione delle Scuole Superiori che riunisce Scuola Superiore Sant’Anna, Scuola Normale e Iuss di Pavia. “Con questo progetto – rileva Bussetti – si apre una nuova stagione per la valorizzazione delle eccellenze del Sud. Si tratta di un’azione di sistema, attesa da decenni, con cui il Governo intende estendere al Sud un modello formativo vincente che ci viene invidiato in tutto il mondo”. La Scuola Superiore del Sud, per la quale si prevede di assumere ricercatori e docenti, organizzerà corsi di dottorato di ricerca, master, ordinari e di laurea magistrale in collaborazione con le scuole universitarie federate e con altre università.


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