Per la Procura di napoli Nord si sarebbe trattato di un omicidio volontario e guida in stato d’ebrezza. Ma il gip Santoro del Tribunale ha emesso una sentenza di condanna a 4 anni e 8 mesi di carcere per Giuseppe Varriale, 24enne di Mugnano accusato di aver travolto e ucciso con la sua auto l’ex fidanzata Alessandra Madonna. Peer lui la condanna è stata di omicidio stradale. La decisione è arrivata al termine del processo che si è svolto con rito abbreviato. Per la procura non fu solo un omicidio ma un femminicidio. Ma questa accusa sostenuta nel corso dell’udienza preliminare e la richiesta di condanna a 30 anni di carcere non hanno convinto il gip. Il ragazzo e’ agli arresti domiciliari e molto probabilmente all’esito della sentenza tra non molto potrebbe pure tornare in libertà in attesa del secondo grado e poi della sentenza definitiva. La vittima fu investita dall’auto di Varriale l’ 8 settembre del 2017 a Mugnano, area Nord di Napoli, dopo un violento litigio. Secondo Varriale, era stato un incidente perche’ la cinghia della borsetta della ragazza si era impigliata nella portiera e lui non se ne accorse, partendo veloce e facendo cadere e trascinando la ragazza a terra per metri. Per la Procura, il giovane, ubriaco e in stato alterato, la investi’ di proposito trascinandola al culmine di un litigio violento. La famiglia della ragazza ha commentato: “L’hanno uccisa due volte”. La madre di Alessandra, Olimpia Cacace, invece, si e’ chiusa in una stanza del tribunale e ha poi tentato di lanciarsi da un balcone. A intrattenerla e’ stata una cronista di Mediaset a cui la donna ha detto: “Questa non e’ giustizia, deve venire il magistrato qui e mi deve chiedere scusa”.La giornalista si e’ subita attivata chiedendo ad un avvocato di cercare il magistrato. “Io mi butto, 4 anni e 8 mesi gli hanno dato, – ha detto ancora la donna alla cronista – neanche a una bestia”. Nel frattempo alcuni agenti della polizia penitenziaria sono riusciti a sfondare la porta e bloccare la donna prima che si lanciasse nel vuoto.
Varriale e’ stato difeso dagli avvocato Raffaele Chiummariello e Nicola Pomponio. I genitori di Alessandra, si erano costituiti parte civile assistiti dagli avvocati Celestino Gentile, Giovanni Battista Vignola e Alessandro Caserta.
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