Figurano anche due cittadini maltesi tra i destinatari delle misure cautelari emesse oggi nell'ambito di una indagine della Polizia Municipale di Napoli su una maxi truffa alle compagnie assicurative attraverso falsi incidenti stradali. La banda di truffatori, composta anche da avvocati (18 in tutto a cui sono stati notificati gli arresti domiciliari) riscuoteva i risarcimenti assicurativi, sotto forma di bonifici e assegni bancari, anche grazie alla compiacenza di due maltesi, mediante versamenti su conti correnti esteri, collegati a societa' riconducibili all'organizzazione di truffatori. L'autorita' giudiziaria, infatti, contesta agli indagati l'associazione a delinquere finalizzata alla truffa, la falsa testimonianza il riciclaggio e l'aggravante della transnazionalita'.
I 18 avvocati coinvolti a Napoli nella truffa alle assicurazioni sono tutti agli arresti domiciliari.Potrebbe interessarti
Per Maurizio Bianco, presidente dell'Ordine degli avvocati di NAPOLI, in riferimento all'operazione sui falsi incidenti "oggi e' una giornata amara per l'Avvocatura napoletana. L'avvocato, per la delicata funzione che svolge, deve essere e deve apparire immune anche solo dalla tentazione di seguire percorsi illeciti motivati dall'interesse personale. Gli arresti di oggi sono l'occasione per affermare che gli avvocati, primi tra tutti, chiedono a gran voce che si faccia pulizia al proprio interno e noi dobbiamo fare la nostra parte. Nel pieno rispetto delle garanzie e della convinta presunzione d'innocenza, il quadro che si e' presentato agli occhi dei consiglieri delegati (Scarpa, Zanchini, Cricri', Criscuolo, Napolitano, Salvati, Sorge e Armiero) che hanno partecipato alle perquisizioni e' apparso da subito sconfortante e sara' immediatamente sottoposto alla valutazione del Consiglio distrettuale di disciplina per eventuali provvedimenti". "Chiedo allora che si proceda con rigore ma, al tempo stesso, con celerita' per garantire agli avvocati sottoposti a misura cautelare una difesa nelle sedi giudiziarie ma soprattutto perche' non sia intaccata l'immagine di una categoria sana e vitale come l'Avvocatura napoletana", conclude Bianco.





