Truffe alle assicurazioni, i risarcimenti sui conti correnti a Malta. I NOMI DI TUTTI GLI AVVOCATI COINVOLTI

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Figurano anche due cittadini maltesi tra i destinatari delle misure cautelari emesse oggi nell’ambito di una indagine della Polizia Municipale di Napoli su una maxi truffa alle compagnie assicurative attraverso falsi incidenti stradali. La banda di truffatori, composta anche da avvocati (18 in tutto a cui sono stati notificati gli arresti domiciliari) riscuoteva i risarcimenti assicurativi, sotto forma di bonifici e assegni bancari, anche grazie alla compiacenza di due maltesi, mediante versamenti su conti correnti esteri, collegati a societa’ riconducibili all’organizzazione di truffatori. L’autorita’ giudiziaria, infatti, contesta agli indagati l’associazione a delinquere finalizzata alla truffa, la falsa testimonianza il riciclaggio e l’aggravante della transnazionalita’.

I 18 avvocati coinvolti a Napoli nella truffa alle assicurazioni sono tutti agli arresti domiciliari. Provvedimenti emessi dal gip su richiesta dalla Procura, ed eseguiti dalla Polizia Municipale. L’individuazione degli avvocati coinvolti nella maxi truffa e’ avvenuta anche grazie alla collaborazione dell’Ordine degli Avvocati di Napoli. Tutti i legali coinvolti sono residenti tra Napoli e provincia. Negli studi la polizia Municipale ha eseguito delle perquisizioni e acquisito materiale utile al prosieguo delle indagini. L’inchiesta e’ scaturita dalla denuncia presentata proprio dall’Ordine degli Avvocati che ha collaborato con gli inquirenti per individuare le “mele marce”. I domiciliari sono stati disposti per Marco Anzisi, residente nel quartiere San Ferdinando; Nicola Bellanca, residente a Pozzuoli; Maria Francesco Casillo, residente a Terzigno ; Massimo Colamarino, residente a San Gennaro Vesuviano; Luca Cerino, residente nel quartiere di Chiaiano; Claudio De Felice, residente nel quartiere Vomero ; Carmela De Martino, residente nel quartiere Bagnoli; Antonio Guerriero, residente a Portici; Anna Laurenza, residente a San Giorgio a Cremano ; Giuseppe Maravolo, residente nella zona del rione Sant’Erasmo ; Vittoria Marietti, residente nel quartiere Fuorigrotta; Sergio Morra, residente nel quartiere Materdei ; Caterina Orrico, residente nella zona Miano; Nicola Pollasto, residente a Scampia; Alessandro Saulino, residente a San Giorgio a Cremano; Alberto Carlo Sirico, residente nel quartiere Posillipo ; Gabriele Telese e Lucia Velleca, entrambi residenti nel quartiere Vomero. Gli arresti in carcere riguardano gli organizzatori della truffa (Umberto Cocozza, 27 anni; Vincenzo Cocozza, 46 anni; Raffaele Cardamone, 48 anni; Antonio Cardone, 38 anni; Ciro Cipolletta, 49 anni; Salvatore Di Vicino, 59 anni; Marco Megna 27 anni) mentre nei confronti di altre 24 persone sono state invece sottoposte, a seconda della posizione, a misure di obbligo di dimora nel comune di residenza e contestuale obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria: questo gruppo di indagati e’ rappresentato dall’esercito dei falsi testimoni.

Per Maurizio Bianco, presidente dell’Ordine degli avvocati di NAPOLI, in riferimento all’operazione sui falsi incidenti “oggi e’ una giornata amara per l’Avvocatura napoletana. L’avvocato, per la delicata funzione che svolge, deve essere e deve apparire immune anche solo dalla tentazione di seguire percorsi illeciti motivati dall’interesse personale. Gli arresti di oggi sono l’occasione per affermare che gli avvocati, primi tra tutti, chiedono a gran voce che si faccia pulizia al proprio interno e noi dobbiamo fare la nostra parte. Nel pieno rispetto delle garanzie e della convinta presunzione d’innocenza, il quadro che si e’ presentato agli occhi dei consiglieri delegati (Scarpa, Zanchini, Cricri’, Criscuolo, Napolitano, Salvati, Sorge e Armiero) che hanno partecipato alle perquisizioni e’ apparso da subito sconfortante e sara’ immediatamente sottoposto alla valutazione del Consiglio distrettuale di disciplina per eventuali provvedimenti”. “Chiedo allora che si proceda con rigore ma, al tempo stesso, con celerita’ per garantire agli avvocati sottoposti a misura cautelare una difesa nelle sedi giudiziarie ma soprattutto perche’ non sia intaccata l’immagine di una categoria sana e vitale come l’Avvocatura napoletana”, conclude Bianco.


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