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E’ notte ormai, in giro non c’è nessuno. Lo incrocia una vettura. A bordo una guardia giurata appena smontata dal servizio, Giuseppe Alviti, noto sindacalista e da anni impegnato nel sociale. L'uomo nota la stranezza di questo ‘giovanotto’ vicino al secolo di vita da solo, al buio. Si ferma e chiede se c’è bisogno di aiuto: 'Mi sembrava spaesato, confuso, non potevo lasciarlo lì – racconta la guardia giurata –. Ho pensato a mio nonno, la mia coscienza e il mio cuore mi suggerivano di fare qualcosa. Voleva andare a Firenze dai suoi genitori, alla loro vecchia casa.. Durante il tragitto parlava, il mio obiettivo era tranquillizzarlo. Siamo arrivati in piazza Garibaldi, stavo per avvertire i carabinieri quando abbiamo incontrato una signora che lo ha riconosciuto, quindi è stato un lampo avvertire uno dei figli che abita proprio in quella zona. Un gesto che mi ha donato soddisfazione interiore». Un gesto che non è passato inosservato alla famiglia. «Vogliamo ringraziare Giuseppe per quello che ha fatto, poteva non fermarsi, come tutti, chissà cosa sarebbe potuto accadere. poteva finire nelle grinfie di qualche malintenzionato, oppure cadere, ferirsi. Le brave persone esistono ancora'.



 
                                    

 
     


