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Colpo di scena al processo al clan Orlando: il boss Raffaele ‘Pepele’ non potrà essere giudicato per camorra



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All’esito delle pesanti condanne inflitte in data 10.11.17 dal giudice dell’udienza preliminare, dott. Tarallo, l’inchiesta afferente al clan Orlando è approdata innanzi alla Corte di Appello di Napoli, VI sezione penale.In primo grado fu esclusa la esistenza di un associazione di tipo mafioso, ma fu ritenuta sussistente la associazione dedita al narcotraffico, gruppo che avrebbe ereditato il potere dei Nuvoletta e dei Polverino.
I giudici di secondo grado sono chiamati a valutare sia gli atti di appello redatti dai difensori dei numerosi imputati, sia l’appello proposto dalla pubblica accusa nei confronti di coloro che furono assolti, in tutto o in parte, dalle imputazioni a suo tempo elevate dagli organi inquirenti. In esordio dell’udienza, l’Avv. Dario Vannetiello, difensore del ritenuto capoclan Orlando Raffaele, ha chiesto preliminarmente alla Corte di pronunciarsi su una particolare questione giuridica, eccependo la violazione delle norme del codice di procedura penale afferenti alla redazione ed al deposito dell’atto di impugnazione redatto dall’accusa nei confronti del proprio assistito.
Sulla questione devoluta, la quale ruotava intorno ad un cavillo giuridico, la Corte di Appello ha dovuto ritirarsi per ben due volte in camera di consiglio, onde valutare l’inusuale tema devoluto dal difensore di Orlando Raffaele. Alla fine la Corte di appello ha dovuto prendere atto della fondatezza della eccezione ed ha dichiarato la inammissibilità dell’atto di appello proposto dalla Pubblica Accusa nei confronti di Orlando Raffaele, facendo salvo comunque l’appello redatto dall’ organo inquirente nei confronti degli altri affiliati al clan .
Le conseguenze non sono di poco conto, atteso che non pare più giuridicamente possibile irrogare la condanna per il delitto di associazione a delinquere di stampo mafioso nei confronti di Orlando Raffaele, anche se la Corte di appello, all’esito del giudizio di secondo grado, dovesse ritenere sussistente la associazione di stampo mafioso come invocato dalla Procura della Repubblica.
Nei confronti di costui rimane solo da stabilire se la condanna ad anni 12, inflitta in primo grado per i delitti di narcotraffico ed estorsione, debba essere o meno confermata dalla Corte di Appello in caso di rigetto dell’atto di appello proposto dall’altro difensore di Orlando Raffaele, l’avvocato Sabato Graziano. Dopo il clamoroso risultato ottenuto dalla difesa di Orlando Raffaele, il Procuratore Generale ha chiesto di acquisire in atti i verbali di interrogatorio resi da ben 4 nuovi collaboratori di giustizia : Giannuzzi, Del Prino, Noto e Lollo. Alla luce di tale richiesta tutti i difensori dei numerosi imputati coinvolti nell’inchiesta al clan Orlando, hanno chiesto ed ottenuto un termine a difesa onde interloquire sulla istanza di istruttoria formulata dal Procuratore Generale.
L’elenco degli imputati interessati al processo è numeroso ed è il seguente :
Aiello Salvatore, Amitrano Mario, Baiano Luigi, Carbone Celestino, Carputo Raffaele, Cincinnato Francesco, Di Lanno Antonio, Di Maro Angelo, Esposito Vincenzo, Gagliano Maria Rosaria, Lubrano Armando, Lubrano Raffaele, Lubrano Vincenzo, Lucci Pasquale Fabio, Nuvoletta Lorenzo, Orlando Angelo classe ’72 , Orlando Angelo classe ’79, Orlando Gaetano, Orlando Raffaele, Polverino Crescenzo, Ruggiero Salvatore, Sarappo Gennaro, Sarappo Mario, Schiattarella Aniello, Veccia Raffaele, Visconti Claudio.
La prossima udienza è stata fissata al giorno 30.10.18.


Articolo pubblicato il giorno 9 Ottobre 2018 - 18:06

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