#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
ULTIMO AGGIORNAMENTO : 15 Giugno 2025 - 14:30
30.6 C
Napoli

Omicidio Siani 33 anni dopo, il generale Sensales: ‘Vi racconto la mia verità’

facebook

SULLO STESSO ARGOMENTO

Ascolta questo articolo ora...
Caricamento in corso...

Il generale Gabriele Sensales, comandante in pensione della compagnia di carabinieri di Torre Annunziata, dopo trentatré anni dal delitto di Giancarlo Siani all’epoca del delitto, racconta liberamente tutti i retroscena di quel terribile assassinio che gli ha cambiato la vita. Questa sorta di racconto liberatorio avviene in occasione del premio “Giancarlo Siani, uno di noi”, organizzato dal Comune di Vico Equense.
“Prima di essere ammazzato Giancarlo Siani era preoccupato. A metterlo in agitazione erano le pressioni del pretore Gargiulo. A Torre Annunziata la situazione era drammatica, in cinque anni c’erano stati nel mio territorio centoquaranta morti. Il sindaco Bertone e il pretore erano in concorrenza per la gestione degli affari illeciti in combutta con il clan Gionta, c’era stata la strage al circolo dei pescatori con otto morti: io inviavo continuamente informative e chiedevo rinforzi, ma senza risultati. Poi morì Giancarlo e il pretore interpretò il delitto come un avvertimento nei suoi confronti. Dopo la morte di Siani sono stato convocato e al procuratore Aldo Vessia ho raccontato tutto. Pochi mesi dopo sono stato trasferito a Firenze”. Questa è la testimonianza che raccoglie “Il Mattino” del generale che la sera in cui uccisero Siani era appena rientrato a casa. Ricevette una telefonata in cui lo si informava del terribile delitto compiuto. “Rimasi impietrito. Avevo accanto mio figlio che all’epoca era un bambino, ma conosceva il cronista che a volte in caserma si fermava a giocare con lui. Gli dissi la verità e lui scoppiò in lacrime. Io mi precipitai in caserma. Erano passati pochi minuti dalla sparatoria, organizzai subito dei posti di blocco sperando di beccare i killer che tornavano a Torre Annunziata. Perché ne ero sicuro: gli assassini erano partiti da là”. Il pretore Gargiulo, una volta raggiunta la caserma, fece sapere che da lì non si sarebbe mosso senza la scorta in quanto – credeva – che quell’omicidio fosse un avvertimento indirizzato alla sua persona.
“Avevo indagato e quindi sapevo che il pretore e il sindaco si contendevano certi affari. Il pretore aveva parlato a Giancarlo del primo cittadino sollecitandolo a pubblicare inchieste su di lui – spiega il generale -. Il giornalista ne diffidava ed era preoccupato delle sue continue insistenze. Ma Gargiulo ci teneva a far sapere di essere in contatto con lui. Chiudendo la bocca a Siani avevano effettivamente mandato un messaggio”.
Le indagini di Sensales si muovevano in questa direzione, convinto che il delitto fosse maturato nela città di Torre Annunziata dove il clima era incandescente, ed era altresì convinto che dietro ci fossero clan e istituzioni che si contendevano il territorio. “Lo dissi al procuratore Vessia – tuona il generale – che mi convocò poco dopo. Con lui c’erano altri due magistrati. Fu un confronto molto duro e qualche giorno dopo fui trasferito”.
Siani riscuoteva la piena fiducia del militare che lo riceveva spesso accompagnato dal giornalista dell’Ansa, Antonio Irlando. “A volte io lasciavo gli incartamenti sulla scrivania e mi allontanavo per qualche minuto, loro avevano il tempo di dare una lettura veloce. Ma Giancarlo era capace di parlare con tutti e molte cose le sapeva anche dalla strada”, confida.
Secondo una sentenza passata in giudicato Siani è stato ammazzato per aver scritto che Nuvoletta avrebbe venduto Gionta. Il generale però crede fermamente che, nel delitto, le vicende di Torre Annunziata abbiano avuto un peso determinante e che, come ha del resto ha sostenuto anche il pm Armando D’alterio, non è mai stato del tutto chiarito. “Ad esempio, dopo il delitto fu arrestato Alfonso Agnello, un fiancheggiatore dei Gionta. Rimase in carcere dieci giorni poi fu scagionato grazie a una contravvenzione fatta da un altro parente dei Gionta. Per dieci giorni in galera non ne aveva mai parlato. L’ennesima vicenda inquietante”.


Articolo pubblicato il giorno 21 Settembre 2018 - 10:01

Cronache Video

ULTIM'ORA

Salerno, rapinatore solitario tenta due colpi nella notte: è caccia...
Piano di Sorrento, picchia la compagna in taxi: arrestato bosniaco
Napoli, parcheggio sulle strisce pedonali: la video denuncia di Alan...
Ceppaloni, incidente stradale sulla Statale Appia: un morto
Campania Teatro Festival: “Come Suona il Caos 2025”
Cercola, allacci abusivi alla rete elettrica: 6 denunciati
Caldo estremo in Italia: oggi bollino rosso in 11 città
Napoli, ruba borsello a turisti: tunisino inseguito e arrestato
Napoli, arrestato il rapper Envy
Napoli, sparano sui passanti con pistola elettrica: denunciati
Secondigliano, tensione in carcere: detenuto incendia la cella
Napoli, donna ferita a Fuorigrotta: individuata la baby gang
Oroscopo di oggi 15 giugno 2025 segno per segno
Superenalotto, ecco i numeri vincenti di oggi: nessun “6”, il...
Lotto e 10eLotto, oggi la fortuna sorride due volte: i...
Napoli, incendio in appartamento: salvate 4 persone
Napoli, rubano sulla spiaggia delle Monache
Taormina Film festival : premiato il talento napoletano di Giovanni...
Napoli, raccolta fondi per salvare la piccola Morena
Napoli, perseguita e minaccia il fratello: arrestato
De Bruyne già carica i tifosi del Napoli: “Quì per...
Funerale di Nicola Mirti: in tanti cimitero di Miano
Napoli, il padre del bimbo in coma: “Non credo ai...
Vomero, controlli a 16 locali della Movida
Ponticelli, casa popolare occupata abusivamente dopo la morte dell’assegnataria
Bus in fiamme sull’A16: salvati i 28 passeggeri 
Napoli, minaccia con pistola i presunti aggressori del figlio: denunciato 
San Giorgio del Sannio, pregiudicato con telecamere a casa: assolto...
Torre Annunziata, pusher lancia stupefacenti e soldi dalla finestra
Ciro Giso, il più giovane vincitore del premio “La Campania...

DALLA HOME

Cronache Podcast

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE

Cronache è in caricamento