In ricordo di Genny Cesarano, a tre anni dalla sua morte. ‘Un popolo in cammino’, esperienza dal basso della gente del quartiere nata proprio in seguito a quell’episodio, ha ricordato in piazza il sedicenne vittima innocente di camorra. Genny fu colpito dai proiettili sparati nel corso di una stesa. Era nel posto sbagliato al momento sbagliato. In piazza, sono stati organizzati dei laboratori per i bambini e, alla manifestazione era presente il padre di Genny, Antonio. “Non sono soddisfatto del fatto che le telecamere siano spente – ha affermato, in riferimento al sistema di videosorveglianza sospeso nel rione Sanita’ – Non posso accettare, sono veramente arrabbiato di tutto cio’, come possiamo pensare che la gente abbia fiducia nelle istituzioni se senti ancora sparare?”. Il padre di Genny ha raccontato che “il ferimento della donna, qualche sera fa a Forcella, colpita per sbaglio, mi ha fatto rivivere quanto e’ successo a mio figlio”. “Per me e’ come rivivere un’alluvione, come se si abbattesse una tempesta di nuovo a casa mia – ha aggiunto – Qualcosa deve assolutamente cambiare”. “La memoria si tramanda lavorando tutto l’anno – ha sottolineato – soprattutto con i bambini”.
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