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Decreto Dignitá: anche Google reagisce

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Il divieto di pubblicità del gioco d’azzardo in Italia ha già avuto un effetto sui risultati di ricerca di Google, raggiungendo esattamente l’opposto degli obiettivi dichiarati dal governo. Il leader dei motori di ricerca ha tempestivamente aggiornato la sua policy in conformità al cosiddetto Decreto Dignitá e al divieto di tutte le forme di pubblicità e sponsorizzazione di giochi d’azzardo. L’avviso di Google ha ricordato agli operatori che, a partire dal 16 luglio 2018, solo le lotterie statali ad estrazione differita potranno essere oggetto di inserzioni.

Mentre gli effetti completi del Decreto non entreranno in vigore fino all’1 gennaio 2019, l’agenzia di stampa italiana Agimeg ha riferito che il cambio di Google sta giá presentando i primi – negativi – risultati. Il divieto di pubblicitá infatti, sta colpendo solamente gli operatori con licenza italiana, mentre gli altri soggetti internazionali che servono il mercato senza una licenza locale stanno continuando ad offrire indisturbati i propri prodotti. In poche parole, gli operatori legali sono stati bloccati, mentre quelli illegali continuano ad essere presenti, portando quindi il gioco in una direzione completamente sbagliata.

Decreto Dignitá: ma cosa dicono gli operatori?

Alcuni operatori, come Stanleybet nella veste dell’amministratore delegato Giovanni Garrisi, ritengono che il Decreto dovrá assolutamente essere modificato. Maarten Haijer, segretario generale dell’European Gaming & Betting Association (EGBA), associazione che rappresenta i principali operatori di gioco, ha sottolineato che il Decreto non ha rispettato la procedura prevista dall’Unione Europea. Il Decreto infatti, non è stato notificato dal Governo per lo stand still, il periodo di valutazione di tre mesi al quale tutti i regolamenti tecnici degli Stati membri vengono sottoposti. Ció impedirebbe quindi l’entrata in vigore del Decreto. Inoltre, anche l’EGBA non è d’accordo con le soluzioni proposte dal Governo Italiano per combattere il gioco d’azzardo illegale. Saranno infatti i portali non autorizzati, come giá sta succedendo, a venire visualizzati dagli utenti. Gli operatori legali non potranno piú permettersi una pubblicitá stile “per trovare le migliori offerte di planet365 clicca qui”, pur trattandosi di portali totalmente controllati e sicuri. Un divieto di pubblicitá considerato quindi assolutamente controproducente.

Luigi Di Maio, assoluto sostenitore del Decreto, ha respinto le accuse secondo cui il Decreto starebbe portando sulla strada sbagliata. Durante un dibattito televisivo con Boccia, quest’ultimo, in risposta, ha sostenuto che “bisogna distinguere fra gioco legale, che è giusto che sia tutelato, e quello illegale. Non bisogna generalizzare…il settore va regolamentato e non combattuto”.

Gli operatori con licenza italiana hanno espresso quasi unanimità nel respingere l’approccio del nuovo governo. L’head of gaming del gruppo Kindred Group, Cristiano Blanco, ha definito il divieto di pubblicità “un mettere la polvere sotto il tappeto”. Alejandro Pascual, amministratore delegato dello spagnolo Codere, ha dichiarato di essere d’accordo con gli obiettivi del Decreto, ma che i metodi adottati non sono sicuramente ottimali per lo scopo. Pascual ha inoltre affermato di avere piú volte invitato rappresentanti del governo a impegnarsi nel dialogo, senza ottenere riscontro.

Nel frattempo, Massimiliano Casella, amministratore delegato dell’operatore italiano Microgame, ha rilasciato una dichiarazione scottante attraverso la sua pagina Facebook scrivendo che il governo sta trattando gli operatori del gioco d’azzardo come “appestati con i quali è meglio non avere niente a che fare”. Aggiunge inoltre che “lo Stato, per recuperare i mancati introiti derivanti dalla pubblicitá, tassa le vincite delle slot machine” riducendo cosí ancora di piú i guadagni di quei giocatori che lo Stato ritiene a maggior rischio di ludopatia.

“E’ questa la brillante soluzione per arginare questo triste fenomeno?”


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