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Boscoreale. E’ finito agli arresti domiciliari con la pesante accusa di violenza sessuale ai danni di una ragazzina di 15 anni sua vicina di casa al Piano Napoli di Boscoreale, il 19enne Luigi Miranda meglio noto come il pusher a domicilio già con numerosi precedenti per spaccio. il gip del tribunale di Torre Annunziata, Mariaconcetta Criscuolo, ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari eseguita dai carabinieri della stazione di Boscoreale. Secondo il racconto della ragazzina la violenza avvenne la sera del 26 aprile scorso. I due si conoscono da bambini. Abitano in due palazzine, una di fronte all’altra del Piano Napoli. Lui la corteggia da tempo. La ragazzina sta tornando a casa da sola e lui ne approfitta per avvicinarla con una scusa. Lei non teme niente di grave perché conosce quel ragazzo, ma quell’invito si rivela ben presto un incubo. Il 19enne la costringe a seguirla in un box abbandonato nelle vicinanze delle loro abitazioni. E’ uno di quelli che usano i pusher per deposito droga e scambio. In pochi minuti si consuma la violenza. La ragazzina urla ma nessuno la sente. O forse è il caso di dire in quartiere dove regna l’omertà, che nessuno vuole sentirla. Torna a casa e non dice niente ai genitori. Poi il giorno dopo il papà si accorge che qualcosa non va. lei piange e le racconta la brutta avventura. Corrono in ospedale dove i medici confermano la violenza sessuale subita dalla ragazzina e consigliano di sporgere denuncia. Padre e figlia si presentano dai carabinieri di Boscoreale. Partono le indagini, vengono prelevati i vestiti che indossava la ragazzina per rilevare tracce biologiche dell’aggressore. E ieri dopo i risultati del Dna e le indagini dei carabinieri che hanno confermato l’avvenuto stupro Miranda è stato arrestato. Il giovane, ha trascorso una buona fetta della sua adolescenza tra comunità minorile ed il carcere di Nisida, era già salito nel corso dell’anno tre volte agli onori della cronaca per due arresti per spaccio di droga e uno per guida senza patente e resistenza a pubblico ufficiale. A maggio la prima condanna a un anno di carcere, pena sospesa.
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