Il garante visita il carcere di Secondigliano: “Condizioni buone ma si deve migliorare”

SULLO STESSO ARGOMENTO

Napoli. Il Garante regionale delle persone prive della libertà, Samuele Ciambriello si è recato in visita nell’istituto penitenziario di Secondigliano (Napoli). Nell’istituto, diretto da Giulia Russo, sono presenti ad oggi 1.290 detenuti su una capienza ufficiale di 1.020 posti. La visita si è svolta nella sezione Adriatico (200 presenti), nell’articolazione psichiatrica (18 presenti) e al Sai (78 presenti). “Come annunciato, ha dichiarato Samuele Ciambriello in questo mese cheè’ tra i più difficili per chi si trova in carcere come per gli stessi operatori penitenziari, ho potenziato l’attività di vigilanza svolta dal mio ufficio. Devo rilevare subito, tra le note positive rispetto alla condizione di sovraffollamento che si vive in altri istituti, che qui i numeri e la tipologia di struttura consentono che la vita detentiva si possa svolgere in condizioni di rispettosa vivibilità”, ha spiegato Ciambriello. “Registro anche positivamente un regime di socialità a celle aperte che ritengo possa essere potenziato. Inoltre, si stanno attivando corsi universitari per circa 50 detenuti”, ha scritto ancora in una nota il Garante. “Ciò nonostante – ha proseguito – permangono delle situazioni di criticità, come l’assenza di doccia in cella – nonostante siano previste dal 2000, e l’insufficienza delle risorse a disposizioni per garantire la manutenzione in alcune celle. Credo sia anche necessario si recuperino spazi per consentire, in particolare alle persone con sofferenza psichica, condizioni detentive che rendano possibile adeguati percorsi di riabilitazione. E’ necessario uno sforzo maggiore in termini di risorse umane e di capacità progettuale”.




LEGGI ANCHE

Carcere di Poggioreale: protesta dei detenuti del reparto Avellino

50 detenuti del reparto Avellino del carcere di Poggioreale hanno protestato battendo oggetti contro i cancelli di sbarramento dalle prime ore del mattino fino alle ore 15:00 di oggi. I detenuti contestavano la circolare DAP che disciplina la consegna di generi alimentari e indumenti da parte dei familiari (15 kg di indumenti e 5 kg di generi alimentari). Con arroganza, hanno preteso di parlare con il direttore minacciando ulteriori proteste. Grazie all'interlocuzione dell'unico agente rimasto chiuso...

Il clan dei telefonini in carcere. Il pentito: “Entravano nascosti nelle ruote delle sedie a rotelle dei familiari”

L'ingegno dei detenuti e dei loro familiari complici per entrare in carcere tutto quello che di illegale non conosce limite ne ostacoli. "Noi facevamo entrare i telefonini anche attraverso un detenuto di Marcianise di cui non ricordo il nome ma solo il soprannome plusiello, questa persona faceva entrare i telefonini utilizzando la sedia a rotelle di un familiare che veniva a trovarlo in carcere, in quanto le sedie a rotelle non vengono perquisite al momento...

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE