Si è conclusa venerdì scorso, 27 luglio, l'annuale campagna di scavo nel Santuario di Hera alla foce del Sele che ha visto impegnato il gruppo di ricerca dell'Università degli Studi di Napoli Federico II nelle indagini della cosiddetta Zona C, ubicata a circa 530 m dal cuore dell'area sacra.Potrebbe interessarti
Sono stati impiantati due saggi nel settore ovest dell'edificio (saggio 3400-saggio 3300) che hanno consentito di precisare le modalità di costruzione dell'imponente edificio più antico. La struttura è impiantata su una trincea di fondazione compattata con scaglie di calcare e di arenaria, di piccole e medie dimensioni, mescolate con sabbia e terra che forma un duro e solido riempimento; su questo sono allettati blocchi isodomi, di calcare, perfettamente tagliati e combacianti fra loro. Lungo il lato Sud l'edificio è stato completamente spoliato dei blocchi mentre rimane la traccia delle fondazioni realizzate con scaglie di calcare che definiscono completamente il perimetro. I materiali recuperati all'interno di questa trincea di fondazione hanno consentito di datare il momento della costruzione nei decenni finali del VI sec. a.C. Le indagini del 2018 hanno consentito, infine, di evidenziare una divisione interna della parte sud dell'edificio caratterizzata dalla presenza di pilastri la cui funzione verrà definita dalle prossime esplorazioni.
Paestum, conclusi scavi al Santuario di Hera alla foce del Sele
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