La Procura di Nola ha aperto un fascicolo d’inchiesta per la morte dell’operaio 32enne Aniello Bruno avvenuto all’interno del pastificio Ferrara nella zona industriale di Polvica di Nola. In attesa di conferire l’incarico tecnico per l’autopsia l’azienda è stata sequestrata. Si indaga per omicidio colposo ma i carabinieri che stanno svolgendo le indagini insieme con alcuni esperti vogliono valutare se sulla macchina che ha risucchiato e stritolato lo sfortunato operaio fossero state attivate tutte le norme di sicurezza. E non è escluso che vi saranno anche altri capi di imputazione a carico dei dirigenti dell’azienda e del responsabile della sicurezza sul lavoro (i primi che saranno raggiunti dagli avvisi di garanzia per far svolgere l’autopsia). A fare chiarezza sull’incidente saranno anche i filmati delle telecamere interne all’azienda, che sono stati già sequestrati dagli agenti del commissariato di polizia.
I sindacati dell’azienda e alcuni operai hanno sottolineato che già qualche giorno prima della tragedia alcuni addetti agli imballaggi avevano segnalato al capo del settore un problema legato proprio a quel macchinario, che sembrava non andare alla perfezione. Ma c’è anche chi sostiene che Aniello si sarebbe troppo esposto verso il bocchettone dell’ingranaggio, che lo ha poi risucchiato senza dargli scampo. ma saranno appunto i filmati su questo a fare chiarezza. Intanto la famiglia piange il suo caro e si torna a discutere di morti bianche e di sicurezza sul lavoro.
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