Cronaca Giudiziaria

Inviò la foto nuda e di spalle della sua fidanzatina: assolto

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Aveva fotografato la sua fidanzatina di spalle, distesa completamente nuda sul letto e aveva poi diffuso quelle immagini mandandole ai suoi amici che le postarono su facebook. Finito sotto processo per aver prodotto e diffuso materiale pedopornografico, rischiava da sei a dodici anni di reclusione il ragazzo che aveva fotografato la sua fidanzatina nuda, di spalle, distesa su letto e invece è stato assolto con sentenza definitiva perché i giudici della terza sezione penale del Tribunale di Salerno hanno escluso “la natura pornografica delle foto” che, così come postate su Facebook, “non possono configurare il reato di pornografia minorile”.
Nel precisare che “non esiste una definizione normativa della pornografia”, asseriscono che “la pornografia consiste nella raffigurazione di immagini a sfondo sessuale che, ritraendo il corpo maschile o femminile, riproducano o anche implicitamente evochino un rapporto sessuale”. “Nelle immagini, come riporta Il Mattino, oggetto di contestazione proseguono i giudici la persona ritratta, della quale non si vede neppure il volto, è semplicemente sdraiata sul letto e non assume alcuna posa particolare: non si trova, cioè, in nessun atteggiamento o posizione sessualmente allusiva e tale da poter essere considerata lasciva, ossia esplicitamente voluttuosa o erotica. Oggettivamente la minore scrivono ancora i giudici non assume alcuna posa volontariamente, o involontariamente, provocatoria. Non essendo inquadrato il viso non è dato cogliere nemmeno uno sguardo ammiccante: manca in sostanza concludono quel quid pluris che deve caratterizzare l’esibizione pornografica”.
La ragazzina, a seguito di quell’episodio, aveva subito gravi conseguenze psicologiche vergognandosi persino di uscire di casa. A parere dei giudici “la divulgazione di quelle foto non ha offeso la libertà sessuale della minore ma, semmai, la sua reputazione”. Proprio per questo sono stati ritrasmessi gli atti alla Procura che dovrà valutare se è configurabile il reato di diffamazione.


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