All’ospedale San Giuseppe Moscati di Aversa, la rottura di un tubo dell’aria condizionata ha in breve tempo inondato la sala del Triage del pronto soccorso di un odore acre. A poco a poco tutti gli astanti hanno cominciato a tossire. La sostanza che ha intossicato i presenti nella sala d’attesa è comunemente chiamata “freon”, un composto chimico derivante dal metano e dall’etano che, per intenderci, si tratta di un composto tra i responsabili del buco nell’ozono.
Il guasto al tubo dell’areazione – che ha fatto fuoriuscire la sostanza – pare non sia casuale ma dipenda dalla mano dell’uomo. Si fa strada l’ipotesi di un attentato, uno sfregio calcolato che nasconde una strategia probabilmente pianificata. Il tubo rotto si trova nella controsoffitta del reparto, non è visibile, ma probabilmente è raggiungibile da chi ha accesso a una stanza in particolare. Stanza che ora dovrà subire un’accurata ispezione.
Il reparto del Moscati, ieri notte, è stato evacuato e i pazienti, alcuni con l’ossigeno e flebo, sono stati posizionati nel piazzale d’ingresso del reparto.
“Hanno continuato le loro terapie, non c’è stato un blocco del lavoro”, hanno rassicurato dalla direzione dell’ospedale aversano. Gli anziani sono stati coperti e messi al sicuro. I medici hanno fatto il possibile per mantenere la calma tra un evidente e comprensibile stato di agitazione generale, emergenze e la polizia in loco per le prime indagini.
Sul luogo, anche i vigili del fuoco del distaccamento di Aversa. L’ipotesi è che si sia trattata di una manomissione dolosa del sistema di ventilazione. Sul caso, la procura di Napoli nord ad Aversa aprirà d’urgenza un fascicolo d’indagine. Pochi i tasselli da ricostruire, ma alcuni essenziali. Solo il 25 aprile scorso c’è stato un altro attentato sempre nelle sale a ridosso del Pronto Soccorso. Residui di plastica sono stati dati alle fiamme in un’aiuola tra il laboratorio di analisi, il vecchio e il nuovo pronto soccorso.
Intanto, il guasto alla tubatura è stato riparato. “C’è stato un quarto d’ora di panico, ma poi l’emergenza è rientrata”, fanno sapere i sanitari del Pronto Soccorso, reparto che registra circa duecento ingressi di pazienti provenienti sia dall’agro aversano che dalla costola napoletana confinante con il casertano.
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