“Oggi, nel carcere di Parma, un detenuto di origine magrebina è stato salvato dagli agenti di polizia penitenziaria. L’uomo di 30 anni, in carcere per reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti stava inalando gas dalla bomboletta che i detenuti detengono per cucinare e riscaldare cibi e bevande”. Lo affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Errico Maiorisi, vicesegretario regionale spiegando che “gli agenti sono intervenuti prima che l’uomo perdesse i sensi e lo hanno tratto in salvo”. “Appena ripresosi il detenuto – continuano Durante e Maiorisi – ha aggredito i due agenti, spingendoli con forza contro il muro e la porta blindata della stanza. Gli agenti, sottoposti alle cure mediche, hanno avuto una prognosi di sette e dieci giorni ciascuno”. Nel carcere di Parma, sottolinea il Sappe – ci sono oltre 600 detenuti, dei quali 60 al regime del 41 bis, altri ristretti nelle sezioni alta sicurezza e altri paraplegici. “Anche qui il regime della sorveglianza dinamica non funziona e crea problemi di gestione quotidiana. Manca ormai un adeguato regime disciplinare che stimoli il senso di responsabilità tra i detenuti”, concludono Durante e Maiorisi.
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