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Napoli, l’odissea delle Funicolari: oggi stop a quella di Chiaia



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“ Mi trovavo in via Cimarosa, stamani, nei pressi della stazione superiore della funicolare di Chiaia, quando, poco prima di mezzogiorno, la mia attenzione è stata richiamata da un capannello di persone, che andava via via crescendo nella piazzola, antistante l’ingresso della stazione stessa – esordisce Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari e del trasporto pubblico – . Avvicinatomi ho potuto così constatare che l’ingresso era chiuso, con cancelli di ferro sbarrati, nel mentre su una delle porte era stato affisso un volantino, che evidentemente fa parte di un modulo preconfezionato, sul quale si leggeva: “Impianto temporaneamente fuori servizio. Stiamo lavorando per ripristinarlo nel più breve possibile. Ci scusiamo per il disagio”. Trattandosi evidentemente di un prestampato, non compariva nessuna notizia dei motivi dai quali era scaturito il “fuori servizio” né sulla durata dello stesso.

” Mentre questa situazione si protraeva nel tempo, il capannello cresceva e anche le proteste per un fermo che appariva, agli occhi dei presenti, del tutto immotivato, senza, peraltro, che, nel frattempo, fosse stato neppure disposto un servizio alternativo con un mezzo su gomma, per consentire, tra l’altro, il rientro di tante persone che si erano recate al Vomero nella mattinata di festa – prosegue Capodanno -. Tra loro anche una famigliola di turisti spagnoli, composta da tre persone, che erano andate a visitare San Martino e che ora doveva rientrare per il pranzo nell’albergo, situato nella zona di Chiaia. Trasformatomi in guida turistica, ho spiegato loro che avrebbero potuto prendere, in alternativa, la funicolare Centrale e che, una volta giunti in via Roma, avrebbero potuto chiedere indicazioni per proseguire a piedi per raggiungere l’albergo “.

“Purtroppo anche quello che un tempo rappresentava il “gioiello” del sistema di trasporto pubblico al Vomero, con le tre funicolari Centrale, di Chiaia e di Montesanto – sottolinea Capodanno -, oramai manifesta disfunzioni continue con fermi improvvisi quanto irritanti per la numerosa utenza. Tanti i guasti alla funicolare Centrale dopo la riapertura a luglio scorso, uno, eclatante, nello stesso giorno della ripresa delle corse, altri guasti con conseguenti fermi hanno riguardato la funicolare di Montesanto, ma l’impianto che attualmente desta maggiori preoccupazioni è proprio quello di Chiaia, sulle porte delle carrozze del quale negli ultimi tempi è comparsa, sempre con maggiore frequenza, la scritta “porta guasta”. Un impianto che, va ricordato, sta operando in regime di proroga dal momento che già l’anno scorso avrebbe dovuto fermarsi per la revisione obbligatoria ventennale “.


“Ma – puntualizza Capodanno -, a meno che non venga richiesta e concessa un’ulteriore proroga, cosa che appare di difficile realizzazione, visto che l’impianto oltre che in data odierna si è già fermato in diverse occasioni, il mese prossimo l’impianto a fune di via Cimarosa, il più antico tra le quattro funicolari presenti a Napoli, dal momento che fu inaugurato nel lontano 15 ottobre 1889, dovrebbe chiudere, e per ben dieci mesi, confidando nel fatto che, a differenza di quanto accaduto per i lavori di revisione della funicolare Centrale, dove i dieci mesi iniziali sono poi diventati di fatto quasi dodici, tale tempistica venga poi rispettata “

“Resta poi la questione più volte sollevata e a tutt’oggi non ancora risolta del prolungamento delle orari di funzionamento – ricorda Capodanno -. Al riguardo, affinché venisse ripristinato, per i mezzi di trasporto pubblico su ferro, l’orario vigente prima dell’estate dell’anno scorso, con il prolungamento degli orari per le funicolari di Chiaia e Centrale, oltre che del metrò collinare, fino alle 24:00, e, nei giorni di venerdì e sabato, fino alle due di notte, fu anche promossa una petizione on line che al momento ha superato le 1.850 firme, senza però che vi siano state risposte operative, visto che le due funicolari continuano ad effettuare l’ultima corsa alle 22:00

“ Infine – conclude Capodanno – i guasti che, negli ultimi tempi, stanno costringendo a fermare con eccessiva frequenza questi impianti, oltre a causare irritazione e rabbia, potrebbero generare, nella numerosa utenza, stimata complessivamente, per le tre funicolari presenti al Vomero, in circa 55mila persone nei giorni feriali, una sorta di diffidenza che potrebbe farli ritenere non del tutto affidabili, benché si tratti d’impianti, come quello della funicolare Centrale, rammodernati con l’investimento di notevoli risorse finanziarie pubbliche. Laddove, ancora oggi, si ricorda che, quando la gestione degli stessi era affidata alle società private che li avevano costruiti, gli impianti a fune non si fermavano mai e la manutenzione, costante e continua, veniva effettuata sempre nel corso delle ore notturne “.

Per richiamare ancora una volta l’attenzione della pubblica amministrazione sul problema del malfunzionamento del trasporto pubblico, con particolare attenzione a quello su ferro, il Comitato Valori collinari, insieme ad altre associazioni e comitati di zona, ha in programma di organizzare a breve un flash mob, che potrebbe svolgersi già sabato prossimo, durante il quale verrà intonata la nota melodia napoletana funiculì, funiculà.


Articolo pubblicato il giorno 25 Aprile 2018 - 21:00


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