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Vaccini a scuola, in Campania c’è la proroga fino al 30 marzo

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Vaccini, gli studenti campani hanno tempo fino al 30 marzo per dimostrare di essere il regola con gli obblighi della legge Lorenzin. In Piemonte, Toscana, Emilia, Lombardia, Veneto, Lazio e pure Campania ci sarà tempo fino alla fine di questo mese per presentare alle scuole dell’obbligo la documentazione che attesta l’avvenuta vaccinazione per i bambini e i ragazzi fino a 16 anni o, in alternativa, la richiesta di vaccinazione presso l’Asl di riferimento.
Lo stabilisce la circolare inviata dai ministeri della Salute e dell’Istruzione una settimana fa secondo la quale per le regioni dotate della anagrafe vaccinale informatizzata scatteranno 20 giorni di tolleranza. Solo queste regioni potranno giovarsi della proroga della scadenza fissata originariamente al 10 marzo. Per le altre regioni resta il vincolo del 10 marzo.
In Campania saranno dunque le Asl a fornire alle scuole gli elenchi delle avvenute vaccinazioni, degli eventuali esoneri o dei mancati adempimenti trasmettendo per mail la documentazione. Finora i dati in possesso dell’anagrafe vaccinale (non coperta in maniera omogenea in tutte le Asl) dice che a Caserta con il 70% si scontano i maggiori ritardi. In recupero Napoli e provincia che però sono ancora fermi al 75% per Napoli città, al 74 a Napoli nord e al 73,6 a Napoli sud. Molto meglio va a Salerno con l’82% e il top si raggiunge in provincia di Avellino e Benevento con il 95 e 93,9% che rappresentano le soglie massime attese considerando gli esoneri per malattie e varie altre ragioni consentite. Sulla popolazione di 820 mila alunni tenuti all’obbligo vaccinale di cui 266 mila che frequentano nidi e scuole dell’infanzia tuttavia si stima che solo il 2-3 per cento siano contrari ai vaccini. Per gli altri o si sta prenotando in queste ore la vaccinazione oppure le Asl non hanno ancora lavorato i dati, trasmettendoli all’anagrafe vaccinale. Un quadro più compiuto della situazione sarà disponibili nei prossimi giorni.
In ogni caso le scuole, entro martedì 20 marzo, invieranno una comunicazione alle famiglie inadempienti, invitandole a mettersi in regola entro 10 giorni dalla ricezione. Dal 30 marzo per i bambini da zero a 6 anni in caso di inadempienza scatterà la sospensione della possibilità di frequentare la scuola. Per le altre scuole dell’obbligo invece si deciderà nei prossimi giorni la metodologia e i tempi per comminare le sanzioni previste. Dove come in Campania, l’anagrafe vaccinale è attiva, la situazione è più semplice: se i figli sono stati vaccinati la Asl, che ha già ricevuto l’elenco degli iscritti entro il 2 marzo, trasmetterà all’istituto scolastico il certificato. I genitori non hanno obbligo di presentare le carte dell’avvenuta vaccinazione. Le Asl ora devono restituire alle scuole le liste con i nomi di chi non ha presentato richiesta di vaccinazione. Entro il 20 marzo, le scuole inviteranno per iscritto i genitori di quegli alunni a depositare, entro 10 giorni, i documenti che provano “l’effettuazione delle vaccinazioni ovvero l’esonero, l’omissione o il differimento delle stesse o la presentazione della formale richiesta di vaccinazione alla Asl”. In caso di silenzio dopo il 31 marzo i figli da zero a 6 anni saranno sospesi dalla scuola. Per gli altri si decideranno le sanzioni da 100 a 500 euro. Tutta la documentazione presentata dai genitori o ricevuta dalle Asl sarà trasmessa dalle scuole alle Asl entro il 30 aprile. Dove invece l’anagrafe vaccinale non c’è i genitori che a suo tempo presentarono la dichiarazione sostitutiva per dire che avrebbero vaccinato i figli, dovranno presentare entro domani al nido, alla materna o alla scuola dell’obbligo “la documentazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie” e cioè la copia del libretto vaccinale timbrato dalla Asl o un altro documento equivalente». Sarà sufficiente anche portare la prenotazione della vaccinazione da effettuare dopo il 10 marzo. Per i bambini da zero a 6 anni, che frequentano nidi e materne, “nelle ipotesi di mancata presentazione della idonea documentazione nei termini sopra indicati, il diniego ai servizi sarà reso noto ai genitori mediante comunicazione formale del dirigente scolastico, adeguatamente motivata”. La circolare specifica che “il minore non in regola ed escluso dall’accesso al servizio rimarrà iscritto e sarà nuovamente ammesso, successivamente alla presentazione della documentazione richiesta”.


Articolo pubblicato il giorno 11 Marzo 2018 - 08:07

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