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Reddito di cittadinanza, la polizia avverte: fake tweet delle Poste sulla distribuzione dei moduli

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Sta circolando in rete un falso tweet di Poste in cui si afferma che negli uffici postali sparsi in tutta Italia sono disponibili e possono essere ritirati i moduli per la richiesta del Reddito di cittadinanza. A svelare la fake news e’ la Polizia che ha pubblicato sul sito e sui profili social della Polizia Postale la smentita arrivata direttamente dall’azienda. “Poste ha comunicato che si tratta di una notizia completamente falsa – scrive la Postale – elaborata appositamente con loghi e colori dell’azienda al fine di renderla piu’ credibile”. Gli esperti ribadiscono che “per essere certi sulla veridicita’ di avvisi e comunicazioni provenienti da enti pubblici o da societa’ che forniscono sevizi pubblici essenziali, e’ importante consultare i siti istituzionali e non affidarsi ad account o profili appositamente creati per creare disinformazioni su tematiche di notevole impatto sociale”. E intanto Beppe Grillo torna a parlare e lo fa a proposito del reddito di cittadinanza-.”In questi giorni ne sento parlare molto”, annota Beppe Grillo che dal suo blog offre “intanto qualche informazione per capire cosa e’ e perche’ serve”. E la scelta del garante M5s e’ la riproposizione via Twitter di un suo post del 10 febbraio dedicato a spiegare appunto la misura al centro del dibattito di questi giorni. “Quando parlo del reddito di cittadinanza c’e’ subito qualcuno che esordisce dicendo: ‘Non e’ giusto, io lavoro e anche tu, che non fai niente, prendi i soldi’. Lo dicono sempre con un sacco di rabbia, di astio. Questo perche’ il posto di lavoro e’ percepito come qualcosa da difendere. A tutti i costi”, scriveva Grillo ricordando che “il reddito di cittadinanza, al contrario, e’ previsto solo per chi e’ in un momento di bisogno e solo a condizione di accettare un lavoro proposto dai centri per l’impiego. Dopo un massimo di 3 proposte rifiutate, il reddito non viene piu’ erogato. Il reddito di cittadinanza esiste gia’ nella maggior parte dei Paesi Europei e non ha senso chiedersi se possa funzionare. Gia’ funziona”. Poi c’e’ la cornice ‘filosofica’ alla base della misura: “Molti posti di lavoro – osserva infatti Grillo – non hanno piu’ senso di esistere e oggi, invece, si chiede agli Stati di aumentare la produttivita’, per uscire dalla crisi e diminuire il debito. Ma proprio dove si aumenta la capacita’ produttiva, si aumenta anche la disoccupazione. Non abbiamo piu’ bisogno di lavorare cosi’ tanto. Le ore lavorative dovrebbero diminuire almeno a 5 ore al giorno. Ma in realta’ non dovremmo parlare del lavoro. Si tratta di capire che il concetto di lavoro e, piu’ in generale, il concetto sociale di vita, e’ cambiato. Andiamo verso un’epoca in cui il salariato non avra’ piu’ ragion d’essere”. “La tecnologia ci sta liberando da molti lavori e sta facendo emergere un tempo diverso: il tempo libero. Dimensione ignota fino ai primi del ‘900, e’ oggi la chimera di tutti i lavoratori. Si fatica un anno per fare 10 giorni di ferie. Siamo all’assurdo. Noi – rifletteva ancora il cofondatore M5s – non conosciamo il tempo libero, non siamo abituati a divertirci. Quanti di voi hanno un vero hobby? Una vera passione? Qualcosa che piaccia cosi’ tanto da volerla fare per tutta la vita? E’ incredibile come possiamo immaginare una vita passata a lavorare, a fare qualcosa che non ci piace, magari agli ordini di qualcuno con cui non andiamo d’accordo, ma non riusciamo a pensare di fare qualcosa che semplicemente ci diverte. Magari anche con le persone che amiamo”. “Attualmente in Italia 17 milioni di persone sono a rischio di poverta’, 8 milioni sono le persone povere, 4 milioni e mezzo sono le persone in poverta’ assoluta, 1 milione 250 mila bambini sono in poverta’ assoluta. Non possiamo piu’ permetterci di provare ansia, paura, instabilita’”, era la chiusa del pezzo. Non prima di assicurare che “le risorse ci sono, ci vuole solo la volonta’ politica”.


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