Napoletani spariti: dal Messico arrivano segnali poco positivi

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I segnali che arrivano dal Messico in merito ai tre napoletani scomparsi sono tutt’altro che positivi. Lo si è capito guardando la trasmissione di Rai 3 “Chi l’ha visto?”. L’inviato Ercole Rocchetti ha tracciato un quadro esatto della situazione, delle indagini e soprattutto del comportamento dei banditi del Cartel de Nueva Generation. Le lacrime negli occhi di tutti i familiari dei tre Russo collegati dalle Case Nuove a Napoli dove vivono e la poca voglia di parlare sono l’emblema di uno stato d’animo ricco di angosce e di paure. Francesco Russo uno dei figli di Raffaaele, tornato da pochi giorni dal Messico, ha ribadito due volte alle richieste di Federica Sciarelli che nessuna richiesta di riscatto è arrivata alla famiglia ne nelle immediatezze della scomparsa dei tre napoletani ne in questi giorni. E’ questo per la conduttrice televisiva ma anche dallo sguardo dell’inviato Rocchetti non è  certo un segnale positivo. Entrambi ricordano l’usanza dei narcos sequestratori della zona di Jalisco di esporre un lenzuolo su un ponte e  che quello rappresentava un segnale per i familiari dei sequestrati e per la polizia. Nel caso di Raffaele Russo, del figlio Antonio e del nipote Vincenzo Cimmino questo lenzuolo non è stato esposto. Le autorità della Fiscalia di Jalisco continuano a ripetere ai giornalisti che stanno facendo di tutto per ritrovare gli italiani, con le forze speciali, con i cani molecolari ma che non hanno certezze ne che sono vivi ne che sono morti. Significa tutto e niente. Intanto in esclusiva l’inviato Rai ha mostrato la scoperta sui monti poco lontani dalla sparizione dei tre napoletani, ovvero da dove è stato rilevato l’ultimo segnale dei gps delle loro due auto, uno dei più grandi narco laboratori mai scoperti in Messico negli ultimi anni. Quando sono arrivate le forze speciali c’erano ancora dei fuochi accessi sotto dei grossi bollitori. Chi era li è fuggito in tempo lasciando una quantità industriale di cocaina.


(al centro della foto in alto uno dei generatori che alimentava la raffineria scoperta dalle forze speciali della polizia messicana che erano alla ricerca della possibile prigione dei russo)

Le immagini si sono soffermate sui generatori che alimentavano la narco centrale. Erano simili a quelli venduti dai tre Russo. E siccome tutti oramai sanno che sono di pessima qualità l’ipotesi é che i tre siano stati rapiti dalla polizia corrotta su ordine di Nemesio o Rubén Oseguera Cervantes detto El Mencho il leader locale del cartello criminale Jalisco nuova generazione perché probabilmente avevano venduto loro generatori scadenti appunto creando un danno economico alla banda di narcos. Che fine hanno fatto dunque i tre napoletani? La speranza è che siano ancora vivi. Intanto dal Messico arriva la conferma che il 2o febbraio scorso la polizia, quella vera però, ha arrestato nello stato di Guanajuato lungo la strada tra Irapuato e Pénjamo un altro napoletano Umberto Stefano di 24 anni che vendeva generatori elettrici come quelli dei Russo. In serata a Napoli prima del collegamento con Chi l’ha visto? i familiari dei tre napoletani scomparsi avevano partecipato a una fiaccolata per le strade del centro di Napoli. Una delegazione è stata ricevuta in prefettura e all’uscita un laconico commento: “Solo promesse”.

     



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