Ingegnere gestionale: cosa fa e dove studiare a Napoli

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La città di Napoli, oltre a vantare un’università di pregio tra le più importanti d’Italia, ha un polo di specializzazione nelle materie ingegneristiche e meccaniche. Il settore dell’ingegneria è tra le aree di studio con il più alto tasso di inserimento lavorativo ed è quindi una scelta sicuramente positiva per ogni studente che sta pensando ad una formazione accademica.

Tra i vari indirizzi ingegneristici, l’ingegneria gestionale è una delle branche più richieste, perché ha un ruolo strategico in moltissime aziende ed in numerosi settori. Per le professioni tecniche è fondamentale riuscire a fare molta pratica, che possa facilitare un inserimento futuro in azienda: per l’ingegneria gestionale in particolare è molto importante capire sin da subito i meccanismi delle aziende e come organizzare progetti e gestire prodotti e produzione.

Il consiglio quindi è quello di optare per un corso di laurea che consenta di integrare la teoria con tirocini e molte attività sul campo. Un esempio può essere la facoltà di ingegneria gestionale di Unicusano a Napoli che si presenta come un percorso formativo all’avanguardia sia nella modalità di apprendimento, sia nella promozione di percorsi pratici con aziende convenzionate. Le università online inoltre hanno il grande vantaggio di permettere di seguire le lezioni direttamente da casa senza obblighi di orari e trasferte. In questo modo si potrà studiare secondo i propri tempi e con una propria organizzazione.



    Chi è l’ingegnere gestionale

    L’ingegnere gestionale si occupa della progettazione, gestione ed organizzazione di imprese ed enti. Ha una conoscenza specifica nelle materie inerenti la strategia d’impresa e può svolgere le sue attività sia come libero professionista facendo da consulente, sia come dipendente di aziende più o meno grandi.

    Il suo lavoro può includere l’analisi dei costi e di gestione dei dipendenti, il controllo della qualità e della sicurezza, la gestione dei progetti di ristrutturazione e riqualificazione d’impresa e l’organizzazione dei processi di acquisto e vendita.

    A Napoli il bacino industriale è molto sviluppato e le competenze di un ingegnere gestionale sono molto richieste, non solo a livello industriale ma anche nei servizi, che stando agli ultimi dati garantiscono occupazione ad 8 su 10 dei laureati. Per accedere alla professione oltre alla laurea spesso è richiesta un’esperienza nel ruolo e soprattutto delle attitudini caratteriali specifiche, come le capacità organizzative, l’autonomia decisionale e doti di comunicazione ed intermediazione.

    La pratica anche durante il corso di studi diventa quindi fondamentale e a Napoli molte aziende creano delle partnership con le università del territorio, sia classiche sia telematiche, per garantirsi un approvvigionamento professionale formato e specializzato.

    Cosa fa l’ingegnere gestionale

    È una figura di mediazione tra il personale tecnico ed i manager ai vertici per la programmazione e progettazione di interventi volti a migliorare specifiche aree dell’azienda in cui è inserito. Un ruolo dunque molto strategico che in un mercato sempre in crescita ed in evoluzione può fare la differenza e portare l’azienda nel novero delle strutture ad alta innovatività e con elevati standard qualitativi sia in termini di gestione del personale sia nella prassi dei processi lavorativi. Il lavoro richiede molto impegno ma è sicuramente stimolante sia per le attività sia per le prospettive di carriera. Optare per ingegneria gestionale è quindi un percorso consigliato per trovare subito lavoro ed entrare in un settore avanguardistico.

    La specializzazione in ingegneria gestionale si distingue dalle altre qualifiche in Ingegneria perché solo l’Ingegnere gestionale ha una lettura “sistemica” dell’impresa e del contesto dove essa opera, conoscenza approfondita delle tecniche decisionali e delle strategie d’impresa, esaminate non solo con l’utilizzo di competenze economiche, ma con un approccio misto, di tipo matematico, tecnologico e qualitativo-quantitativo.

    È una professione molto richiesta nel mercato, soprattutto dalle società medio-grandi, proprio perché una sola figura ha la capacità di effettuare un’analisi unitaria e complessa della gestione aziendale e ha le competenze per costruire e applicare modelli di intervento per risolvere i problemi di un’impresa (problem solving) e aumentarne la produzione.

    Formalmente, per esercitare la professione è necessaria la Laurea in Ingegneria gestionale, anche solo triennale. Tuttavia le aziende che ricercano personale nel mercato odierno generalmente non si accontentano, quindi una laurea specialistica può offrire maggiori opportunità di impiego. Anche il superamento dell’esame di stato e la conseguente iscrizione all’Albo presso l’Ordine degli Ingegneri può essere considerato un requisito di valore, ma non è obbligatorio per esercitare, a meno che non si scelga di lavorare in autonomia, come libero professionista.

    Perché scegliere ingegneria gestionale?

    Perché scegliere ingegneria gestionale, quindi? Fare questa scelta significa avere una notevole possibilità in ambito lavorativo; è una professione che non conosce crisi e, come per gli altri rami di ingegneria, presenta una media di 5 anni per trovare impiego a tempo indeterminato con una retribuzione medio-alta.

    Un ingegnere gestionale può lavorare, sia come consulente che come dipendente, nelle varie società di produzione di beni o servizi, soprattutto di grandi dimensioni – anche multinazionali – oppure, nello specifico, presso imprese del settore finanziario o assicurativo.

    Sono doti opportune: la capacità di analisi e di ragionamento e la facilità nel negoziare e saper convincere gli Amministratori della Società sull’utilità e l’efficacia dei propri progetti di intervento. Occorre poi un forte orientamento al risultato e una solida predisposizione all’iniziativa e alla leadership.


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