Sono stati identificati dagli agenti del Commissariato di Polizia “S.Potrebbe interessarti
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L’uomo che era alla guida della Smart, si accostava con l’auto a quella della coppia di fidanzati, asserendo di aver subito danni allo specchietto retrovisore. La vittima, pur non essendosi reso conto di alcun urto, si mostrava disponibile nello scambio di generalità, al fine della compilazione del C.I.D. ma, alla sua richiesta dei documenti, veniva aggredito con pugni e schiaffi dal 30enne che, nell’occasione, lo minacciava con un coltello estratto dal giubbotto che indossava. Il 30enne, infatti, pretendeva di essere subito risarcito del danno subito e, quando la fidanzata della vittima scendeva dall’auto per tentare di sedare gli animi, veniva anch’ella aggredita da una delle donne.
I due malcapitati riuscivano a risalire nella loro auto, fuggendo in direzione dell’ospedale, ove denunciavano alla Polizia quanto avvenuto. Gli agenti del Commissariato di Polizia “S. Ferdinando”, grazie ai minuziosi dettagli forniti dalle vittime, tra cui il numero di targa della Smart For Two, che era rimasto ben impresso nella mente, hanno avviato subito le indagini che, nella giornata di ieri, hanno portato all’identificazione di C.C. di 27 anni e A.G. di 30anni, entrambi con pregiudizi di polizia e residenti in Casalnuovo di Napoli.
I poliziotti, inoltre, hanno accertato che i due, un tempo legati da una relazione sentimentale, dalla quale era nata una figlia, anch’ella presente in auto nella notte di sabato, pur abitando in abitazioni diverse, avevano conservato buoni rapporti, tanto da escogitare insieme il tentativo di estorsione ai danni di automobilisti. La coppia, riconosciuta senza ombra di dubbio, è stata sottoposta a fermo perché responsabile del reato, in concorso tra loro, di tentata estorsione aggravata.Il 30enne, in più, risponderà anche del reato di porto abusivo di coltello, rinvenuto nel corso di perquisizione domiciliare. Entrambi i fermati, all’arrivo della Polizia, hanno tentato come ultimo espediente, quello di fingere di non essere in casa, ma sono stati scoperti. Il 30enne è stato condotto alla Casa Circondariale di Poggioreale, mentre la 27enne, che nel messe di gennaio scorso si è resa responsabile di analogo reato, è stata sottoposta al regime degli arresti domiciliari, proprio in virtù del fatto d’essere madre di una bambina di tenera età.
Identificata la coppia violenta della truffa dello specchietto: è di Casalnuovo
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