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Corte Conti Campania: nel 2017 sentenze e sequestri per 54 milioni di euro

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Nel 2017 tra sentenze e sequestri la Corte Conti della ha raggiunto quasi 54 milioni di euro. E' quanto emerge dalle prime anticipazioni della relazione del presidente Michael Sciascia. Sono state emesse condanne per oltre 23mila euro, sottratti alla comunita', che potranno essere utilizzati per soddisfare esigenze dei cittadini della Campania e sono stati sottoposti a sequestro beni per piu' di 19mila euro. Tra le novita' di rilievo del nuovo Codice della Giustizia Contabile, ha trovato larga applicazione nel 2017 il cosiddetto patteggiamento con il procedimento abbreviato, che comporta forti riduzioni delle somme dovute ma anche di definire immediatamente numerosi procedimenti, introitando rilevanti somme nelle casse pubbliche. Sciascia ha sottolineato che la Corte dei Conti in Campania ha subito una “grave emorragia” di magistrati, solo in parte compensata, con difficolta' nella composizione dei collegi giudicanti. Nel 2017, la Corte ha tenuto complessivamente 121 udienze, e sono stati pubblicati 963 provvedimenti, di cui 459 sentenze. Definiti 194 giudizi, e nel contenzioso pensionistico 672, di cui con sentenza 406 con un saldo finale di 3775 ancora pendenti. Quanto ai tempi di definizione dei giudizi, sono di 2 anni per quelli di responsabilita' e un anno e mezzo per quelli pensionistici; i tempi medi di deposito delle sentenze sono di 109 per quelli di responsabilita' e 87 per quelle pensionistiche. Sono stati adottati numerosi provvedimenti cautelari che hanno sottoposto a sequestro conservativo i cespiti patrimoniali e risorse pecuniarie necessarie a garantire il risarcimento per complessivi 19.743.076,71 euro, che, sommati ai 21 milioni circa del 2016 ancora in atto, divengono circa 40 milioni.
“Le gestioni pubbliche in Campania presentano un quadro sconsolante ampiamente permeate da inefficienze, disservizi, sprechi, cattiva organizzazione e corruzione”. Sono queste le parole di Micael Sciscia, presidente della Corte dei Conti della Campania, nell'anticipare ai cronisti i risultati delle inchieste e degli interventi relativi al 2017. “Gli organi istituzionalmente competenti devono mantenere un atteggiamento a ‘tolleranza zero' nei confronti di prassi e comportamenti ‘deviati', anche i piu' insignificanti, che spesso inavvertitamente sono l'humus e il prodromo di gravi fenomeni di ‘mala gestio' – spiega – l'auspicio e' che si dia intanto il buon esempio con una significativa riduzione dei costi della politica, spostando i mezzi finanziari cosi' recuperati per spese di investimento e il rilancio dell'occupazione, specie giovanile”. Per Sciscia occorre procedere con decisione “a un saggio taglio a benefit, di eliminazione di ingiustificate e ingiustificabili prebende, collegate alle funzioni amministrative, e di spese per nulla produttive ne' utili”. Il riferimento e' ad “aziende regionali e societa' partecipate, con consulenze e assunzioni di comodo”, avvertite come dannose dalla cittadinanza, procedendo invece a una “oculata gestione dei fondi rimessi ai gruppi consiliari regionali e comunali per l'esercizio delle loro funzioni istituzionali”. Quanto all'efficienza della pubblica amministrazione, “la Campania si colloca agli ultimi posti tra le regioni italiane ed europee, per cui occorre un impegno della classe dirigente, ed in particolare di quella politica”.


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