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E’ il 25 ottobre 2013 quando il 29enne di Vico Equense raggiunge la boutique al Vomero armato di coltello, i due si incontrano, c’è un faccia a faccia, un tentativo di chiarimento inutile. Maresca ha risentimenti nei confronti di D’Ario perché ha avuto contatti con la ragazza anche dopo la chiusura del rapporto di lavoro. Il sospetto di un tradimento, di una storia è alto. Così il 39enne in preda ad un raptus tira fuori un coltello e colpisce il parrucchiere. L’uomo cade in una pozza di sangue fuori la sua attività mentre l’aggressore va via. I carabinieri di Napoli avviano subito le indagini ricostruendo in breve tempo l’episodio e arrestato Maresca che viene trasferito nel carcere di Poggioreale. Si arriva fino in Cassazione che non ha accolto il ricorso presentato dai legali del vicano confermando la sentenza del tribunale ordinario nei confronti del parrucchiere del Vomero. Nel corso del processo che si è svolto davanti ai giudici di Torre Annunziata è venuta fuori anche la storia delle telefonate di scherno che il commerciante napoletano aveva rivolto in più occasioni al suo rivale in amore. E questo avrebbe fatto scattare la molla della vendetta da parte del vicano.