Torre del Greco. Sarà svolta una perizia fonica per stabilire se il rumore catturato dalle cimici piazzate nell’auto di Ciro Borriello fosse un fruscio di banconote o fogli di carta. Nella giornata di ieri si è svolta l’udienza preliminare, nel tribunale di Torre Annunziata, a carico dell’ ex primo cittadino di Torre del Greco e di altri imputati nell’inchiesta riguardante un presunto giro di mazzette in cambio di favori nell’appalto dei rifiuti. Dietro e sbarre l’ex sindaco, gli imprenditori della Nu Ciro, Antonio e Massimo Balsamo e i benzinai Francesco Poeti e Virgilio Poeti. Tutti accusati a vario titolo, di corruzione, contrarietà ai doveri di pubblico ufficio, frode in fornitura pubblica e false fatturazioni.
L’ex sindaco a più riprese ha affermato di non aver mai favorito di Balsamo, sottolineando come durante il suo mandato hanno perso due gare.Potrebbe interessarti
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“Una proposta per un progetto da inserire nel Puc”. Dalle intercettazioni ambientali emerge un rumore non definito che allude alla conta di banconote. Ed è proprio per questo che ci sarà una perizia tecnica per stabilire se si tratti di banconote o di fogli di carta così come sostiene la difesa. Inoltre è stata svolta un’ulteriore perizia fonica che traduce l’intercettazione dal napoletano all’italiano: “A chist già ce ramm 20mila euro al mese”. Per l’accusa questa è la prova che gli imprenditori erano sotto ricatto. Sono state anche acquisite le fatture emesse da Borriello in qualità di chirurgo “per dimostrare di aver guadagnato lecitamente, e non intascato come tangenti, quei 20mila euro. All'epoca percepivo 2mila euro come sindaco e 8mila euro come medico, quasi 130mila euro l'anno”. Venerdì il giudice deciderà se rinviare a giudizio Borriello e gli altri.






