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del clan Pesce, come mi fu raccontato da Enzo Pane, anche se non so chi materialmente lo ha commesso...". E a proposito di quell'agguato subito dall'esponente del clan mele arrestato ieri a Giugliano, lo stesso due giorni dopo postò sul suo profilo facebook le foto che lo ritraevano già in piedi nella stanza dell'ospedale con gli evidenti segni delle ferite riportate scrivendo: "Il leone è ferito ma non è morto, già sto alzato. Aprite bene gli occhi che per chiuderli non ci vuole niente. Avita muriii". Ma per tutta risposta il 22 ottobre alcuni sicari arrivarono con una moto di grossa cilindrata sotto la sua abitazione e fecero fuoco più volte contro le finestre. Fabio Orefice impiegò un paio di mesi per metabolizzare la rabbia e la sua sete di vendetta e non sapendo di essere intercettato il 13 dicembre chiama lo zio Franco che conosce bene Pasquale Pesce e che lui chiama come 'o mast e Jessica in quanto la cugina, figlia dello zio Franco appunto faceva la baby sitter della figlia del boss. Nella telefonata Orefice minaccia il clan Pesce e per esso il reggente Pasquale Pesce 'e bianchina (oggi pentito) di fare una strage.
Pianura, il 'leone' Fabio Orefice catturato a Giugliano: voleva uccidere il boss Pesce
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