La donna era residente nel Napoletano e pare che avesse affittato l’appartamento solo dal periodo natalizio. Sconcerto tra i residenti e gli abitanti della zona. I carabinieri non escludono alcuna pista; massimo, pero’, il riserbo sulla vicenda.
Si fa sempre piu’ probabile l’ipotesi che Lin Suqing la donna cinese trovata nuda, imbavagliata e legata al letto in un appartamento di Agropoli fosse coinvolta nel mondo della prostituzione. Secondo indiscrezioni raccolte in ambito investigativo sembra infatti che la sua immagine compaia su alcuni siti per appuntamenti. I condomini, in ogni caso, non avrebbero segnalato alcun via vai sospetto nell’edificio. I carabinieri della compagnia di Agropoli che indagano sulla morte della donna non si sbilanciano ribadendo che non stanno tralasciando alcuna pista.Il corpo è stato trovato nella serata del tre gennaio, ma la morte era avvenuta alcuni giorni prima.
La donna, Li Suqing, aveva 49 anni è stata trovata imbavagliata e con le mani legate da scotch da imballaggio. Avrebbe affittato l’appartamento solo dal periodo natalizio. La causa della morte per ora non e’ ufficiale perche’ si devono attendere i risultati dell’autopsia per un verdetto definitivo. I carabinieri stanno cercando di ricostruire le ultime ore della donna cinese per far luce sul delitto. Intanto, la salma e’ stata trasportata all’obitorio dell’ospedale San Luca di Vallo della Lucania. Li’, il medico legale eseguira’ l’autopsia che chiarira’ in che modo e’ stata uccisa la cinquantenne cinese. A scoprire il cadavere e’ stato il proprietario dell’appartamento che non riusciva a mettersi in contatto con lei. Secondo quanto si e’ appreso, la donna era in quella casa da due o tre giorni prima di Natale e avrebbe dovuto lasciarla nella giornata di ieri.
Fra gli abitanti del quartiere grande stupore; nessuno a quanto pare la conosceva. “E’ una cosa strana per una una cittadina piccola come Agropoli, la comunità cinese è piccola e ben conosciuta ma asiatici qui in zona non ne ho visti mai” dice un residente. “Ma veramente è un fatto grave, allora può succedere pure a noi, siamo in pericolo. Mi dispiace per la signora.” dice una donna. “A parte che mi dispiace perché è una donna e io sono una donna e mi dispiace. E poi perché è un essere umano. Nel 2018 non dovrebbero proprio esistere queste cose e invece succedono” dice una giovane residente.
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