Camorra, il killer pentito: ‘Ettoruccio Bosti voleva prendersi Miano con la complicità del suocero Mario Lo Russo’

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Oramai nonostante i due ergastoli in primo grado sul groppone Mariano Torre, ex killer del clan Lo Russo è deciso a vuotare il sacco fino in fondo su tutto quello che conosce dei “Capitoni” di Miano che gli hanno “rovinato la vita”. Il 4 dicembre scorso si è seduto davanti ai pm della Dda di Napoli e ha continuato il suo racconto. Una parte, piena di omissis. è stata allegata agli atti del Riesame nell’inchiesta che il mese scorso ha portato all’arresto di 43 nuovi esponenti della cosca di Miano, tra cui molti insospettabili e incensurati. L’inchiesta riguarda in particolare le piazze di spaccio e i contrasti con il gruppo di ribelli guidati da Valerio Nappello.
Ma l’attenzione di Mariano Torre è rivolta a un momento storico particolare e a uno scontro mancato per poco tra il gruppo dei Lo Russo e i Contini subito dopo l’uscita dal carcere nel 2015 di Carlo Lo Russo. Il giovane killer neo pentito infatti, come riporta Il Roma, parla di Ettore Bosti, il famoso ettoruccio ‘o russo figlio di Patrizio, fondatore dell’Allenaza di Secondigliano insieme con i cognati Eduardo Contini o’ romano e Francesco Mallardo, ma anche genero di Mario Lo Russo avendone sposato la figlia Filomena. Ha raccontato Torre: “…È Ettore Bosti, genero di Mario Lo Russo.Quando uscì Mario, lui si trasferì a Miano. In quel periodo io stavo agli arresti domiciliari. Venne Vincenzo Lo Russo, figlio di Peppe, a casa mia e mi disse che da San Giovanniello, Ettore voleva venire a comandare a Miano. Lui non gradiva la cosa. Io gli dissi che se questo era venuto a Miano evidentemente aveva avuto il permesso di Mario….Quando fu scarcerato Carlo Lo Russo, Ettore Bosti venne fuori al Bar Messico per andarlo a trovare. Parlò in mia presenza di droga, a San Giovanniello.
Io accompagnai Enzo, parlammo di carichi di droga dall’Olanda. Ho saputo dal cugino che Ettore aveva fatto un debito di 800mila euro per una partita di cocaina…”. Uno scontro evitato grazie alla forza di persuasione e al carisma che all’epoca aveva Carlo Lo Russo anche dei confronti del nipote Ezno ‘ o signore figlio di Giuseppe, unico dei fratelli a non essersi pentito insieme con i figli.

(nella foto da sinistra il pentito Mariano Torre, Ettore Bosti, Mario Lo Russo, Carlo Lo Russo, Enzo Lo Russo ‘o signore)

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