Castellammare: l’Eav pensa di automatizzare i passaggi a livello, dimenticando i rischi

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Castellammare di Stabia. Proseguono i lavori per il secondo binario sulla tratta Torre Annunziata – Castellammare di Stabia, partendo dalla stazione di Pompei Scavi. E se fa notizia la chiusura temporanea, da oggi a data da destinarsi, della stazione di Ponte Persica, non è da meno l’intenzione dell’ EAV di automatizzare i passaggi a livello. Una proposta che sembrerebbe aver accolto già il NO delle amministrazioni comunali di competenza nei comuni nei quali si è manifestata la volontà di sopprimerli.
Il motivo è molto semplice, automatizzare un passaggio a livello, in alcuni casi, può aumentare il rischio di eventuali incidenti, soprattutto nelle zone ad alto transito di pedoni. Questo potrebbe essere il caso della Città delle Acque. Così l’EAV ha pensato di automatizzare il passaggio a livello di Via Grotta San Biagio, adiacente alla stazione di Via Nocera, una stazione che a breve sarà sostituita da una nuova che è in costruzione nei pressi della clinica “Villa Stabia”. Dunque le sbarre delle due arterie che affiancano la stazione di Via Nocera saranno impiegate per un rapido passaggio del convoglio.
Ciò che preoccupa è il passaggio a livello di Via Grotta San Biagio adiacente ad una galleria, l’unica circostanza, a quanto pare, nelle tratte percorse dalla Circumvesuviana. Ed è qui che si pone il problema sicurezza per il semplice fatto che non tutti i pedoni si fermano al segnale rosso, questo non è una giustificazione ma non significa che si può correre il rischio di incidenti.
Ed è proprio il caso di scarsa visibilità, considerato la leggera curva che fa la strada ferrata, sia per il pedone che infrange la regola e sia per il macchinista.
L’idea che prende piede sembrerebbe quella di diminuire il limite di velocità, far camminare il treno quasi a passo d’uomo, ma a ciò sussiste il problema viabilità costringendo le auto, in una strada di per sé trafficata, a fermarsi più tempo. Da non dimenticare anche la presenza dell’Ospedale San Leonardo. Per ovviare a questo problema, qualcuno aveva pensato anche ad un sottopassaggio ma, considerando sommariamente la conformità dell’area, siamo in un caso al limite dell’ utopia.

 Emilio D’Averio

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