Cronaca

Pozzuoli, la tragedia della Solfatara: la Procura apre l’inchiesta

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La Procura di Napoli ha avviato un’indagine sulla tragedia della Solfatara di Pozzuoli. L’inchiesta e’ coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio e affidata al sostituto Ilaria Mancusi Barone. Il fascicolo sara’ formalmente aperto domani con la formulazione di ipotesi di reato. Intanto sembra esser più chiaro il quadro di quanto accaduto con il passare delle ore. Il bambino forse spinto della curiosita’ si e’ spinto oltre la delimitazione, ed e’ finito nel cratere. Il padre ha visto il figlio precipitare e si gettato nel tentativo disperato di metterlo in salvo. Cosi’ poco dopo ha fatto la madre. Ma le esalazioni sulfuree sono state fatali per tutti e tre. Hanno perso la vita in una manciata di minuti. Quando sono arrivati i soccorsi per loro gia’ non c’era piu’ nulla da fare. La tragedia e’ avvenuta poco dopo le 12 nell’area della Solfatara di Pozzuoli, uno dei vulcani attivi dei Campi flegrei, meta ogni anno di decine di migliaia di visitatori. Anche la famiglia Carrier – il papa’, la mamma, e due figli, uno di 11 e l’altro di 7 anni – proveniente da Meolo, nel Veneziano, questa mattina aveva deciso di fare una visita alla Solfatara, per vedere da vicino quelle fumarole che risalgono dalle viscere della terra. Un’occasione da non perdere, uno scenario unico dove sono stati girati nel corso degli anni diversi film famosi. Qui, secondo la tradizione, sarebbe stato decapitato San Gennaro, patrono di Napoli e della Campania. Ai limiti della fangaia – un’area melmosa perimetrata con una staccionata perche’ non praticabile e dove la terra ribolle – sembra che Lorenzo, il piu’ grande dei due bambini, si sia sporto avvicinandosi ad un cratere, apertosi di recente, e che era – come viene riferito – delimitato e segnalato. Il bambino e’ finito pero’ nella voragine profonda circa due metri e mezzo. Il padre si e’ lanciato nel disperato tentativo di salvare suo figlio. Lo stesso ha fatto poi la mamma. Ma in fondo alla buca tutti e tre sono stati uccisi, molto probabilmente dalle esalazioni killer. Si e’ salvato solo l’altro figlio di 7 anni. Benche’ la famiglia non fosse in comitiva nella visita del parco (circa 33 ettari) i soccorsi sono stati immediati. Ma per Tiziana Zaramella, 42 anni, originaria del torinese, del marito Massimiliano Carrer, 45 anni, e per il loro figlio Lorenzo, 11 anni non c’e’ stato nulla da fare. “Abbiamo cercato di tranquillizzare il piccolo Alessio, ovviamente era molto scosso – ha detto Armando Guerriero, gestore del bar che dal 1931 sorge di fronte all’ingresso della Solfatara. “Di continuo ci ha chiesto dei suoi familiari”, ha proseguito il titolare del bar. “Sono qui da quarant’anni e un incidente del genere non e’ mai accaduto”, ha detto sempre Guerriero. Sul posto oltre ai vigili del fuoco e agli agenti della polizia sono giunti anche gli esperti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia – sezione Osservatorio vesuviano. Saranno gli esami medico legali ad accertare la causa del decesso. 


Articolo pubblicato il giorno 12 Settembre 2017 - 20:23
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