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Esterna alla grande Walter Taccone, dopo la cinquina rifilata al Foggia dell’ex Giovannino Stroppa. Un patron euforico, come d’altronde gli oltre seimila presenti ieri sulle gradinate del Partenio Lombardi. «Che hanno accompagnato e sostenuto una giornata indimenticabile che mi auguro possa ripetersi, non solo tra le mura amiche ma anche in palcoscenici da trasferta in quanto questo Avellino, dopo la sconfitta ingiusta per quanto riguarda il risultato finale di Cremona, ha di sicuro uomini scelti dai due direttori, dal mister e da me, per attraccare nel porto della tranquillità che si chiama salvezza. Da qui potremo pensare poi a costruire e a sognare il resto: se non dovessimo centrare i playoff, sarebbe un fallimento per me, per mio figlio Max, De Vito, Novellino e il resto dello staff tecnico che, purtroppo, dispenserebbe un’amara delusione a noi e naturalmente ai tifosi. Ma non corriamo, lavoriamo con tranquillità e consapevolezza dei nostri mezzi; per ora andiamo avanti navigando a vista, avendo a mo’ di riferimento la costa, ovvero la classifica: se a gennaio dovessero necessitare degli acquisti, saremo pronti a provvedere», dice il presidente, intervenuto telefonicamente come il ds della Salernitana Angelo Fabiani a «Derby» condotto da Carmine Quaglia su Ottochannel. Un Taccone che chiarisce e ribadisce l’incidente di presunte polemiche con Novellino. «Al mister abbiamo fatto un contratto che taglia la testa al toro; anche su eventuali mie ingerenze su scelte tattiche e di uomini, dico che spettano solo a lui, ma che poi io non possa parlare, giudicare ciò che vedo e come me il 70-80% dei tifosi, parlo dello Zini beh, questo no. Se però – scherza – darà risultati come nella gara col Foggia, lo farò ogni settimana». Una settimana che vedrà in anticipo venerdì i lupi salire a Cesena «per una conferma di quanto di buono fatto e fatto vedere al Partenio – osserva Taccone – e contro un avversario che seppur ricostruito in toto, timonato da un allenatore di esperienza qual è Camplone, ha decisamente necessità di punti. Come noi, d’altronde, seppur in un’altra ottica e perchè dovremo riscattare atteggiamenti poco consoni ad esami formato trasferta, come quello dello Zini. I ragazzi sanno che dovranno tenere la tensione alta e Novellino ha fatto bene sabato nel finale a farsi sentire nonostante il risultato più che tondo: sono certo che si dimostreranno all’altezza in tal senso». Futuro, alla luce dell’ennesima presenza dell’imprenditore Ferullo sugli spalti (c’era anche a Cremona, ndr). «Con Angelo che probabilmente è il più agguerrito nostro tifoso, stiamo parlando da mesi, ma ci sono anche altre persone interessate ad un ingresso in società. Probabilmente prima o poi Ferullo si deciderà a far qualcosa, ma circa la vendita del club preciso e ripeto: non venderò mai l’ Avellino, in toto ed a nessuna cifra. Sono aperto a collaborazioni questo sì, disposto anche a cedere il pacchetto di maggioranza, ma non uscirò mai. I tifosi lo sanno bene: quando ami qualcosa non puoi stappartela dal cuore».
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