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L’orrore nell’orrore: non si trova la testa di Enzo Ruggiero

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Non si trova la testa di Enzo Ruggiero, lo sfortunato ragazzo di Parete massacrato e mutilato dal suo amico Ciro Guarente geloso del rapporto che il giovane aveva con la sua fidanzata, la bella trans Heven Grimaldi. Emergono sempre più particolari raccapriccianti su questo omicidio che ricorda tanto i sequel dell’orrore americani. Altro che “macelleria messicana” oppure omicidio “in stile mafioso”. Qui c’è un accanimento inspiegabile, troppo violento e troppo orrendo. Deve aver perso completamente la testa, l’ex marinaio di San Giorgio a Cremano, residente a Giugliano, mentre uccideva Enzo. Gli investigatori hanno vietato ai familiari dello sfortunato commesso dello store Carpisa, che si trova al centro commerciale Campania di Marcianise, di vedere i resti del giovane. Sarebbe uno strazio troppo grande a cui resistere, soprattutto per la mamma. L’assassino, il “grinder boy”, Ciro Guarente ha usato una motosega per tagliare in due il corpo di Enzo probabilmente dopo averlo colpito alla testa con qualche mazza. Ma senza la testa e con le condizioni dei resti così come trovati sarà difficile stabilire anche con l’autopsia come è stato ucciso Enzo. L’ipotesi più probabile e che appunto il ragazzo sia stato assalito da Ciro mentre è entrato in casa. Un colpo violento alla testa per tramortirlo e poi completare il macabro mutilamento del corpo con una motosega e con l’acido cloridrico. Dopo ha messo i resti del corpo di Enzo in una valigia ma siccome non c’entrava tutto gli ha tagliato la testa e il braccio sinistro e lo ha messo nella seconda valigia (quella meno pesante che si vede trasportare nel filmato diffuso dai carabinieri) insieme con gli effetti personali di Enzo. Voleva simulare un allontanamento volontario, poi è crollato davanti alle evidenze. Ma ha raccontato un mare di bugie, come quel mare di Licola in cui ha detto in un primo momento di aver disperso il corpo di Enzo, Ma li probabilmente ha lanciato la seconda valigia con la testa, il braccio e gli effetti di Enzo. Era tutto premeditato perché gli investigatori hanno anche scoperto che Ciro Guarente la sera prima dell’omicidio e della scomparsa di Enzo Ruggiero, ovvero il 7 luglio aveva affittato per tutto il mese di luglio a 50 euro il garage a Ponticelli dove sono stati ritrovati i resti del corpo di Enzo. Al proprietario aveva detto che doveva mettere la sua auto. Li con l’auto ci è arrivato ma con una valigia dove c’erano i resti mutilati del corpo di Enzo Ruggiero e che ha cercato di sotterrare. Avrebbe voluto far sparire per sempre le prove di quell’orrendo delitto. Ma non ci è riuscito perché è stato scoperto. Deve rispondere oltre che di omicidio premeditato, vilipendio, distruzione e occultamento di cadavere. Ieri si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip dopo aver raccontato un sacco di frottole agli investigatori nel corso della sua prima parziale confessione. L’inchiesta continua perché bisognerà scoprire le armi  e gli attrezzi utilizzati per uccidere e mutilare Enzo, dove sono state comprate o chi le ha fornite, eventuali complici. E ancora come esattamente è stato ucciso Enzo e soprattutto dove sono i resti del corpo mutilato. L’orrore non è ancora finito.

Antonio Esposito

@riproduzione riservata

 


Articolo pubblicato il giorno 1 Agosto 2017 - 08:24

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