Google: L’aggiornamento medico abbatte molti siti autorevoli

Rivoluzione in casa Google, ma non è una di quelle che porteranno nuove funzionalità e vantaggi per i milioni di utenti italiani. Sì, perché sono migliaia ogni giorno i navigatori che si rivolgono a Big G per avere non solo consigli su questa o quella ricetta, ma anche per capirne di più dei propri problemi fisici.

L’ultimo degli aggiornamenti del più popolare dei motori di ricerca sembra averla fatta grossa. Se prima si affidava esclusivamente a portali autorevoli che trattano di salute e benessere, oggi le cose sembrano cambiate e in virtù di qualche diavoleria tecnica sono salite in cima ai risultati di ricerca pagine inaffidabili e con doppi fini.

Quello della salute è un tema importante e non dovrebbe essere lasciato nelle mani di algoritmi non specificatamente concepiti per la diagnosi, soprattutto adesso che Google non sembrerebbe più sapere che pesci pigliare quando la preoccupazione che gli consegniamo è di carattere medico.

Abbiamo preparato per te qualche consiglio per muoverti in un mondo del web che, quando si parla di salute, sembra oggi inaffidabile come non mai.

1. Il medico non può essere rimpiazzato dal web

Ci siamo passati tutti: un dolore improvviso o un piccolo attacco di ipocondria, e via sullo smartphone a cercare di formulare una possibile diagnosi. La verità è che le diagnosi sono una questione molto complicata e che spesso anche i medici hanno difficoltà a formularne una valida.

Affidarsi ad algoritmi che restituiscono articoli scritti da personale non medico è una pessima idea – e ricordati che anche i medici avrebbero difficoltà a formulare una diagnosi a distanza, senza una visita approfondita e senza ricorrere ad analisi.

2. Prova a controllare l’ipocondria

Quando si avverte un malessere improvviso o al quale non siamo comunque abituati, è facile correre con la testa a malattie gravi e difficilmente curabili. La verità è che la quasi totalità di questi eventi si risolvono con un niente – non ci sono patologie, tanto meno gravi, e non c’è bisogno di sottoporsi ad alcuna terapia.

Imparare a controllare la propria ipocondria e sapere che il web non può che aumentarla è un altro passo fondamentale per tornare a vivere un rapporto sano e sereno con il proprio corpo.

3. Non seguire mai terapia individuate online

Così come è impossibile fare una diagnosi online, è altrettanto impossibile formulare un percorso terapeutico da seguire. Le ipotesi sono fondamentalmente due: o non abbiamo nulla e non abbiamo bisogno di una terapia, oppure stiamo soffrendo a causa di una patologia che ha bisogno dell’attenzione di un medico specialista.

In entrambi i casi il web non può esserci di alcun aiuto.

4. Informarsi sì, ma solo da portali autorevoli

I portali autorevoli hanno una redazione scientifica, hanno articoli che vengono redatti seguendo i crismi di quelli scientifici e sono pubblicati in contesti precisi e puntali.

Cerca di imparare a riconoscere i portali autorevoli, senza dimenticare che potrai rivolgerti ad Internet soltanto a scopo puramente informativo. Non sei un medico e spesso non lo sono neanche i redattori delle guide che trovi sul web.

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