Castellammare – È una fumata bianca che ha il sapore di una rivoluzione, quella che si è levata ieri dallo studio notarile Borrelli di Napoli. In un pomeriggio che segna uno spartiacque nella storia recente delle "Vespe", la S.S. Juve Stabia 1907 cambia pelle definitivamente: Brera Holdings è ufficialmente il nuovo socio unico del club.
La notizia arriva al termine dell'assemblea dei soci, convocata in prima battuta il 28 novembre e conclusasi oggi in seconda convocazione. Al tavolo, gli amministratori Salvatore Scarpa e Mario Ferrara hanno ratificato quella che, sulla carta, doveva essere l'approvazione del bilancio, ma che nei fatti si è trasformata nell'atto finale di una transizione societaria complessa e, a tratti, discussa.
La mossa di Brera: liquidità contro lo scetticismo
L'operazione è stata chirurgica. Brera Holdings, operando attraverso la quota Solmate, ha messo mano al portafoglio effettuando una massiccia ricapitalizzazione necessaria per ripianare le perdite a bilancio.
Una mossa che assume un significato doppio: da un lato garantisce la continuità aziendale, dall'altro spazza via – almeno per ora – le nubi che si erano addensate all'orizzonte.
Non è un mistero, infatti, che la holding quotata al Nasdaq abbia attraversato mesi di "vicissitudini" finanziarie, con il titolo azionario soggetto alla volatilità dei mercati americani e qualche dubbio sollevato dagli addetti ai lavori sulla reale capacità di spesa nel breve termine per il progetto italiano.Potrebbe interessarti
Con l'iniezione di liquidità odierna, Brera intende mandare un segnale di forza inequivocabile alla piazza di Castellammare e agli investitori: i soldi ci sono e il progetto è centrale.
L'addio di Langella
Il risvolto più clamoroso della giornata riguarda però l'assetto proprietario. A seguito della ricapitalizzazione, Brera Holdings ha rilevato interamente il restante 48% delle quote che appartenevano al socio di minoranza, Andrea Langella.
L'ex patron, figura centrale della rinascita gialloblù negli ultimi anni, esce definitivamente di scena. La dinamica descritta ("rilevando... al seguito della ricapitalizzazione") suggerisce che di fronte alla necessità di immettere nuova finanza, gli equilibri si siano definitivamente spostati verso il colosso internazionale.
Da oggi, la Juve Stabia parla una sola lingua, quella della holding internazionale, chiudendo un capitolo di gestione locale per aprirne uno dai contorni ancora tutti da scrivere, ma che ora ha un unico, indiscusso padrone.





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