AGGIORNAMENTO : 21 Dicembre 2025 - 10:30
12.7 C
Napoli
AGGIORNAMENTO : 21 Dicembre 2025 - 10:30
12.7 C
Napoli
COLPO ALLA CAMORRA

Rione Sanità, scacco al clan Sequino-Savarese, demolito altarino di Emanuele Tufano: 8 arresti

Blitz all'alba dei Carabinieri: sequestrati arsenali pronti all'uso per garantire l'egemonia criminale nel rione. Smantellata l’edicola votiva dedicata al 15enne ucciso nella sparatoria dell'ottobre 2024, per la quale è stato recentemente chiesto il processo ai killer e ai complici
Ascolta questo articolo ora...
Caricamento in corso...

Napoli – Lo Stato torna a far sentire la sua presenza nel cuore del Rione Sanità, smantellando la rete militare del clan e abbattendo i simboli del potere criminale.

PUBBLICITA

Dalle prime luci dell'alba di oggi, 18 dicembre 2025, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 8 soggetti, ritenuti gravemente indiziati di detenzione e porto illegale di armi da fuoco, con l’aggravante del metodo mafioso.

L'arsenale dei Sequino-Savarese

L'inchiesta, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e sviluppatasi tra il 2024 e il 2025, ha svelato l'esistenza di un vero e proprio arsenale a disposizione del gruppo criminale. Le armi non erano semplici strumenti di difesa, ma il mezzo necessario per imporre il controllo sul territorio e garantire l'egemonia del cartello Sequino-Savarese.

Le indagini tecniche hanno permesso di documentare non solo la disponibilità di pistole e munizioni, ma anche i nascondigli utilizzati per occultarle, pronti ad essere aperti per ridefinire gli equilibri criminali del quartiere.

Giù l'altarino di Emanuele Tufano

L'operazione odierna assume un valore fortemente simbolico oltre che giudiziario. Contestualmente agli arresti e alle perquisizioni a tappeto, le forze dell'ordine hanno proceduto alla rimozione di un’edicola votiva abusiva eretta nel cuore della Sanità.

L'altarino era stato "edificato" per omaggiare Emanuele Tufano, il giovanissimo ucciso a soli 15 anni la notte del 24 ottobre 2024. Quel "monumento" non era solo un luogo di ricordo, ma secondo gli inquirenti rappresentava un marchio territoriale, un sigillo che celebrava l'appartenenza a logiche di camorra anche dopo la morte.

La scia di sangue e il processo

La rimozione dell'edicola riapre una ferita mai rimarginata nel tessuto sociale della città e si collega strettamente agli sviluppi giudiziari recenti. L'omicidio di Tufano avvenne durante un violento conflitto a fuoco tra "paranze" di giovanissimi: da una parte il gruppo della Sanità, dall'altra quello del Mercato.

Proprio nelle scorse settimane, la Procura ha chiesto il processo per i presunti responsabili di quella notte di follia. Un commando di fuoco che trasformò le strade di Napoli in un far west, spezzando la vita di un minorenne e ferendone altri. L'operazione di oggi chiude il cerchio, colpendo chi, in quel contesto di violenza giovanile e criminalità organizzata, continuava ad armarsi per mantenere il potere.

 

@RIPRODUZIONE RISERVATA
Fonte REDAZIONE
PUBBLICITA
PUBBLICITA

Primo piano

PUBBLICITA
Ad is loading…
Ad is loading…