Napoli, notti da incubo allo stadio Maradona: baby gang in moto, minacce e istituzioni assenti. Europa Verde lancia l’allarme: «Subito un presidio fisso»
Catenaccio: Nuovo video choc documenta l’anarchia notturna nell’area antistante l’impianto: corse, impennate e rodei dalle 23:30 all’1:30. Gli attivisti denunciano: «Allertate forze dell’ordine, zero interventi. Siamo stati minacciati mentre riprendevamo». L’appello al deputato Borrelli: «Piani sicurezza insufficienti, serve azione immediata».
(Napoli) – Un’altra notte di caos e paura ha trasformato l’area dello stadio Diego Armando Maradona in una pista illegale e pericolosa. Tra le 23:30 e l’1:30 di venerdì scorso, decine di scooter, moto e auto hanno dato vita a corse clandestine, sgommate e impennate spericolate, agendo nella più totale impunità. A lanciare il nuovo, drammatico allarme è Europa Verde, con un video-denuncia girato dagli attivisti Rosario Pugliese, membro dell’esecutivo del partito, e Daniele Polge, del comitato per la normalizzazione della zona.
Le immagini, già inviate al deputato regionale Francesco Emilio Borrelli, dipingono un quadro di degrado e illegalità che si ripete ormai con frequenza insopportabile. «Questa situazione non è più tollerabile – tuona Borrelli –. Ogni notte di caos è un attentato alla sicurezza pubblica. Quell’area di sosta, invece che sicura, è una zona franca dove sembra vigere la sospensione della legge».
La denuncia degli ambientalisti si fa ancora più grave quando raccontano la dinamica della serata. «Eravamo sul posto e abbiamo allertato sia il comando dei Vigili Urbani che il 112 – spiegano Pugliese e Polge –. Nonostante le segnalazioni dettagliate, non c’è stato alcun intervento». Durante il loro sopralluogo, gli attivisti hanno subito anche minacce dirette. «Siamo stati insultati e intimiditi da alcuni scooteristi, alcuni chiaramente minorenni. La nostra colpa? Stare lì a riprendere. Tra gli epiteti, capivano il loro timore che le immagini finissero da Borrelli».
Il cuore della protesta è un appello disperato alle istituzioni, perché passino dalle parole ai fatti. «Se nonostante feriti, incidenti e minacce non arriva una risposta decisa, bisogna dire la verità: i piani di sicurezza sono insufficienti – concludono gli esponenti di Europa Verde –. Chi ha competenza deve chiarire velocemente come intende procedere. Non servono più promesse, servono presidi fissi, sorveglianza attiva e un piano strutturato. I cittadini non possono essere lasciati soli in un luogo simbolo della città. Napoli ha bisogno di scelte coraggiose, non di rinvii».
Fonte REDAZIONE






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