

La copertina del libro
Antonio Emanuele Piedimonte torna in libreria con Pompei segreta (Edizioni Sub Rosa), un volume che si muove con passo narrativo tra saggio divulgativo e guida non convenzionale, ricostruendo la trama esoterica della città distrutta dal Vesuvio. L’autore, tra i maggiori studiosi italiani di discipline legate alle scienze occulte, accompagna il lettore in una promenade attraverso domus, affreschi e reperti che aprono spiragli su un mondo romano molto più intriso di magia di quanto raccontino i manuali. «Quello che si rivela», scrive Piedimonte, «è un orizzonte di simboli, culti e conoscenze che ancora oggi ci parlano, se si impara a guardarli».
Il percorso intreccia mitologia, filosofia, arte, antropologia, storia delle religioni e archeologia, organizzando una mappa che mostra come i Romani vivessero il sacro e il trascendente in modo estremamente concreto. Le tracce dei riti iniziatici emergono dai collegamenti che l’autore ricostruisce tra antiche pratiche misteriche e le organizzazioni esoteriche contemporanee, dalla massoneria fino ad altre correnti iniziatiche che attraversano i secoli. Una continuità che Piedimonte ha già esplorato nel suo percorso di ricerca, culminato nel recente volume dedicato alla Libera Muratoria del Meridione.
La Pompei “segreta” evocata dal libro è popolata da divinazioni, incantesimi, amuleti e simboli apotropaici. Ritornano gli aegyptiaca e i numerosi falli in erezione esposti contro il malocchio, i rituali dedicati agli spiriti dei morti, le scritte propiziatorie come il celebre graffito che avverte: «Qui c’è il figlio di Zeus, il vittorioso Eracle. Qui non può assolutamente entrare il male». Ogni reperto apre un varco verso una dimensione rituale che, secondo l’autore, non fu affatto marginale, ma parte integrante della vita quotidiana nella città vesuviana.
Il libro estende il suo sguardo anche alla fitta rete di relazioni che, più di duemila anni fa, collegava la Campania al mondo mediterraneo, dalle coste mesopotamiche fino alle Colonne d’Ercole. Dentro questa trama si inseriscono le origini greco-egizie dell’esoterismo occidentale, a partire dal culto di Iside, definita «Signora di Benevento», la cui presenza a Pompei è testimoniata dall’unico tempio della dea ancora in piedi fuori dall’Egitto.
Tra le tappe più sorprendenti emergono il “Quadrato magico” o Sator, rinvenuto in più punti della città, e le enigmatiche “Mani pantee” dedicate al dio Sabazio, custodite nel cosiddetto “Complesso dei riti magici”. Si affacciano figure come Orfeo, Ecate, Atena-Minerva, Giano, Venere, Ermes e Eracle, fino a Dioniso, protagonista assoluto dei riti iniziatici evocati negli affreschi della Villa dei Misteri
e nei dipinti, più recenti, della “Casa del Tiaso”, analizzati con minuzia simbolica.Il volume si chiude con un’incursione nella letteratura gotica ispirata ai calchi delle vittime dell’eruzione e un’Appendice sul rapporto tra magia e filosofia nell’antichità, segnando l’ultima tappa di un viaggio che restituisce Pompei come crocevia di miti, archetipi e inquietudini spirituali. Una città che continua a parlare, soprattutto quando si impara a decifrare ciò che per secoli è rimasto sotto la superficie.