Giugliano - Il silenzio del giorno dopo avvolge Masseria del Re. Il cantiere del sito di stoccaggio delle ecoballe a Giugliano in Campania è fermo, i cumuli di rifiuti compressi restano coperti dai teloni e l’area dove si è consumata la tragedia è ora al centro degli accertamenti investigativi.
A perdere la vita è stato Nicola Garofalo, 63 anni, originario dell’hinterland casertano. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo sarebbe stato schiacciato da un muletto in movimento guidato da un altro operaio: la dinamica esatta, però, è ancora al vaglio delle forze dell’ordine. L’incidente è avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri, all’imbrunire, all’interno del perimetro operativo del sito.
Stando a quanto emerge nelle prime ore d’indagine, Garofalo si sarebbe trovato a piedi nell’area di lavoro, probabilmente in attesa delle operazioni di carico del proprio camion, quando sarebbe sopraggiunto il mezzo.
Il muletto è stato sottoposto a sequestro, mentre la salma resta a disposizione dell’autorità giudiziaria per gli adempimenti che verranno disposti.
Sulla vicenda indaga la polizia, con il coordinamento della Procura di Napoli Nord. In parallelo si è attivato anche l’Ispettorato del lavoro, impegnato a verificare l’eventuale mancato rispetto delle procedure di sicurezza, con particolare attenzione alla separazione tra percorsi pedonali e zone di transito dei mezzi meccanici, e alle misure di prevenzione adottate nel sito.
L’ennesima morte sul lavoro riaccende i riflettori su numeri che restano pesanti. I dati Inail aggiornati al31 ottobre indicano 64 decessi in Campania, cifra che — secondo quanto evidenziato in queste settimane — sarebbe ulteriormente aumentata nell’ultimo mese e mezzo.
La nota dei sindacati: “Non può essere derubricata a fatalità”
Durissima la reazione delle sigle sindacali. In una nota, i rappresentanti di Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel Campania esprimono “profondo dolore, indignazione e sconcerto” per quanto accaduto a Masseria del Re, sottolineando che l’episodio “non può e non deve essere derubricato a mera fatalità”.
Secondo i sindacati, la morte di Garofalo “interpella direttamente il sistema delle responsabilità”, in un comparto — quello dei servizi ambientali e della gestione dei rifiuti — che continuerebbe a pagare “un prezzo altissimo” anche a causa di filiere di appalti e subappalti che “frammentano le responsabilità e comprimono diritti e tutele”.
Le organizzazioni chiedono più risorse e controlli: investimenti in tecnologie, manutenzione costante dei mezzi, presidi effettivi dei siti, rafforzamento delle figure della sicurezza e incremento delle verifiche interne ed esterne. Al centro anche la formazione, che — rimarcano — non deve ridursi a un adempimento “formale o documentale”, ma essere continua e aderente ai rischi reali delle mansioni svolte.
Alla famiglia dell’operaio, infine, il cordoglio delle sigle: “Nessuna parola potrà lenire un dolore così profondo, ma il rispetto per chi ha perso la vita lavorando impone un impegno collettivo concreto affinché simili tragedie non si ripetano”.
Fonte REDAZIONE






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