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Frana di Casamicciola, il gip riapre il fronte delle responsabilità: altri 30 giorni di indagini

Il giudice di Napoli respinge la richiesta di archiviazione della Procura: vanno individuati i soggetti che avevano ruoli chiave nella gestione del rischio. Le famiglie delle 12 vittime: “Non è una fatalità, i pericoli erano noti da tempo”.
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Napoli – Nuovo impulso all’inchiesta sulla frana di Casamicciola del 26 novembre 2022, costata la vita a 12 persone. Il giudice per le indagini preliminari di Napoli, Nicola Matrone, ha disposto una proroga di 30 giorni delle indagini, ordinando la restituzione degli atti al pubblico ministero per l’individuazione di eventuali responsabili nella catena decisionale che precede la tragedia.

Con il suo provvedimento, depositato ieri, il gip ha respinto la richiesta di archiviazione formulata dai sostituti procuratori Mario Canale e Stella Castaldo, che non avevano ravvisato profili di responsabilità penale a carico di terzi.

Ora la Procura dovrà, entro un mese, individuare i soggetti che all’epoca dei fatti ricoprivano incarichi o funzioni rilevanti nella gestione del territorio e del rischio idrogeologico nell’area interessata dal disastro. I loro nominativi, al termine dell’attività integrativa, dovranno essere iscritti nel registro degli indagati.

La decisione del gip è stata accolta con favore dai familiari delle vittime, che da tempo chiedono che venga fatta piena luce non solo sulla dinamica della frana ma anche su eventuali omissioni.

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“Accogliamo con soddisfazione il fatto che il Giudice abbia riconosciuto e valorizzato nel proprio provvedimento gli elementi da noi portati all’attenzione della Procura, con particolare riferimento agli studi di microzonazione sismica di terzo livello”, affermano in una nota gli avvocati Massimo Stilla, Gianluca Palomba, Aniello Palomba e Raffaele Di Meglio, legali di parte di alcune famiglie delle 12 vittime di Casamicciola.

Secondo la difesa dei familiari, gli studi richiamati nel provvedimento del gip erano da tempo disponibili e già trasmessi agli enti competenti. Tali analisi tecniche avrebbero messo nero su bianco la presenza di condizioni di instabilità e di un quadro di “multirischio” nel territorio colpito, evidenziando la stretta connessione tra assetto idrogeologico e fenomeni di dissesto. In questo contesto, per i legali, non si tratterebbe quindi di un evento imprevedibile.

“Il riconoscimento di tali aspetti – sottolineano gli avvocati – rappresenta un passaggio fondamentale per l’accertamento delle responsabilità e, soprattutto, per affermare il principio che la conoscenza dei rischi e la pianificazione preventiva non sono attività discrezionali, ma doveri imprescindibili a tutela della vita dei cittadini”.

Le famiglie delle vittime ribadiscono, attraverso i loro legali, l’intenzione di seguire passo dopo passo lo sviluppo dell’inchiesta: “Continueremo a seguire con fermezza e senso di responsabilità il prosieguo delle indagini affinché emergano pienamente le verità sulla tragedia che ha colpito Casamicciola e le sue famiglie”.

Articolo pubblicato il 3 Dicembre 2025 - 16:30 - A. Carlino

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